DANILO GALVAGNI
Expo, sì a moratoria scioperi ma prima risolviamo vertenze calde

Il segretario della Cisl milanese apre all'invito della Commissione garanzia per il semestre Ue e l'Espozione universale del 2015. Ma avverte:la condizione è che si risolvano per tempo alcune situazioni critiche: da Sea handling, al contratto dei tramvieri, alla sanità.

Se ne può discutere, ma prima bisogna risolvere alcune situazioni critiche  peri quali non c'è moratoria che tenga. Danilo Galvagni, segretario generale della Cisl di Milano, interviene sull'invito della Commissione di garanzia che chiede uno stop degli scioperi per tutto il periodo che va dal semestre di presidenza italiana  della Ue a Expo   “ Un'iniziativa che merita attenzione – sostiene  Galvagni , segretario milanese della Cisl – ma bisogna fare attenzione alle situazioni più gravi, di fronte alle quali non c’è moratoria che tenga.” Le due fasce oggetto del blocco degli scioperi vanno da luglio a dicembre 2014 e per tutta la durata dell’Expo, da maggio a ottobre 2015. “Lo strumento più adatto per valutare, tutti assieme, amministrazioni locali, sindacati aziende interessate e Prefettura, è l’Osservatorio Expo, allargato all’Ufficio provinciale del Lavoro, col coordinamento proprio della Prefettura, perché possa assumere così il ruolo di Commissione di Conciliazione”. Si tratterebbe di utilizzare strumenti analog! hi a quelli impiegati in occasione del Giubileo 2000 a Roma, o delle Olimpiadi del 2006 a Torino.

“Le situazioni critiche per le quali occorre aggiungere un supplemento di attenzione sono, la vertenza Sea Handling; l’Atm, con un contratto di lavoro nazionale che non si riesce a firmare. Ci sono poi due settori che, per motivi diversi, richiedono un’attenzione speciale: si tratta dell’area abitativa, casa e i finanziamenti per potenziare nel periodo la sanità pubblica. Tutte e due oggetto di forti turbolenze. Da parte delle organizzazioni sindacali c’è, naturalmente responsabilità e tutta la volontà di rispettare la moratoria chiesta dalla Commissione. Va detto però che – conclude Galvagni - sia le istituzioni locali, che il Governo devono impegnarsi in prima persona affinchè alcuni nodi vengano sciolti e cittadini e lavoratori non vengano messi in situazioni ancor più difficili”. -

03/04/2014
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