IN VIA TADINO A MILANO
Le stravaganze di John Bock e gli anni Settanta di Gianfranco Pardi

Alla galleria Giò Marconi due esposizioni di arte contemporanea dall’Italia alla Germania.

Due nomi dell’arte contemporanea in una sola galleria a ingresso gratuito. Presso la Fondazione Marconi di via Tadino a Milano, in queste settimane è possibile vedere installazioni e allestimenti unici di due artisti distanti ma allo stesso modo molto comunicativi.

Del milanese Gianfranco Pardi, a due anni dalla scomparsa, viene riproposta la produzione più concettuale e vicina agli studi che l’artista aveva compiuto in vita circa il senso dell’architettura. Pardi aveva integrato pittura e scultura per raffigurare  interni ed esterni architettonici e successivamente con lavori chiamati, appunto, “architetture”. La mostra si chiama “Poeticamente abita l’uomo…” ed è di quanto più concettuale ci sia in mostra in questo periodo a Milano. Il titolo è tratto da un verso del poeta tedesco Friedrich Hölderlin. Concepita da Pardi nel 1977, l’installazione, esposta al primo piano della Fondazione, è complessa per riferimenti ed elaborazioni ma di rigorosa semplicità formale. C’è un’opera, Architettura, che è realizzata con una struttura di ferro, cavi d’acciaio e segni di matita direttamente su muro. Accompagnano l’allestimento i disegni che l’artista faceva per dar vita alle sue opere.

Per John Bock, invece, si sono volute sale più grandi perché le sue “Lectures” sono installazioni stravaganti ricche di assemblaggi di oggetti quotidiani. Arriva dalla Germania e riprende elementi del cabaret, del vaudeville, delle commedie slapstick e del teatro. Assume pose grottesche, compie movimenti esagerati, indossa costumi colorati e protesi bizzarre e combina gli oggetti più disparati con ogni tipo di liquido in modo fantasioso e irriverente. Questi assurdi assemblaggi diventano poi parte della mostra, trasformando lo spazio espositivo in un caleidoscopio di colori, suoni ed immagini. Infatti nel percorso alla Marconi si può camminare tra vestiti, oggetti appesi, vecchi 45 giri e video proiezioni. È un collage che pende vita e stupisce, quello di Bock, che è diventato famoso solo una quindicina di anni fa. È l’occasione giusta per vedere le proposte di un artista che sicuramente farà ancora parlare. Come le quattro teche montate in un’intera sala semivuota, con luce fortissima e pochi oggetti da decifrare.

John Bock è in mostra fino all 22 marzo. Gianfranco Pardi fino al 10 aprile.


Fondazione Marconi Arte moderna e contemporanea

Via Tadino 15 - 20124 Milano

Tel. 02 29 41 92 32 - Fax 02 29 41 72 78

info@fondazionemarconi.org

www.fondazionemarconi.org

28/02/2014
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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