VIAGGIO NELLA CITTA’ DELLO STILE
Moda, ripresina e (finalmente) largo ai giovani

Roberto Cavalli apre a Montenapoleone, Gerardo Orlando allo showroom Damasco. Sullo sfondo, 143 marchi che scelgono di mettersi in vetrina a Milano.

L'evento è ,per questa fashion week, l'apertura di Roberto Cavalli nella storica via Montenapoleone. A ribadire che, nonostante il recente sbarco "epocale" di una firma cinese nel salotto della moda italiana (il marchio Giada che ha aperto l'anno scorso), l'Italian style è ancora preservato.

Ma la vera moda, quella che si compra, si fa altrove. Giovani stilisti attirano buyer esteri lontano dallo scintillio delle passerelle, in strade semi-centrali di Milano che nascondono il vero business.

«Per fare una collezione ci vuole sapienza e determinazione. Perché con il made in Italy non ci si può permetter improvvisazione». A parlare con noi della moda italiana è Gerardo Orlando, giovane stilista campano alla sua seconda campagna vendite a Milano con la linea che porta il suo nome. «Scelgo Milano perché è ancora la capitale del pret-a-porter mondiale, di quello che si vende e di quello che rispecchia le tendenze davvero indossabili. Londra e Parigi non sono così, qui c’è un occhio alla qualità e uno alla portabilità».

Orlando ci ha gentilmente aperto le porte dello showroom dove espone, il Damasco di via Maffei, uno dei tanti luoghi di culto dei buyer che da tutto il mondo arrivano in città in questo periodo. Al Damasco lavorano stabilmente 5 persone: anche la vendita a questi livelli alti ha ricadute occupazionali non trascurabili. La sua collezione ha buone chance di essere piazzata, non solo perché condivide un immenso spazio con marchi più blasonati come Carlo Pignatelli o Krizia Bambino. «La linea di Gerardo Orlando – dice Giuseppe Popolani, il titolare dello spazio moda dove sono esposti i capi – è di una qualità e maestria che rispecchiano il gusto attuale ma anche quello che ci viene richiesto dai compratori esteri, russi e arabi in primis. Ha le caratteristiche e i dettagli tipici dell’italianità e un taglio sartoriale e giovanile che difficilmente si riscontra in altri designer giovani come lui».

RICERCATEZZA E SUCCESSO – Quindi abbiamo la conferma che Milano è ancora al top per la moda, per quel tipo di moda che ancora ci invidiano fuori dai nostri confini. Purtroppo però qualche condizionamento resta: «Per fare i ricami sulla collezione donna – dice Orlando – mi servo delle più alte maestranze del settore, a Prato in Toscana, e per la confezione degli abiti mi affido a un’azienda di Frosinone. Sono io che decido personalmente quale partner è il più solido e professionale. Gli stilisti dovrebbero fare questo: puntare sul made in Italy non solo come ispirazione stilistica ma anche per dar da lavorare a professionalità locali. Solo per me, a questa collezione lavorano 70 persone. E se arrivano ordini, anche loro ne beneficeranno». Quindi, lo stilista lascia intendere che non per tutti è così: «A volte per fretta o per impressionare i compratori si perdono di vista questi importanti cardini della moda italiana. Tutti dovremmo lavorare per dar da lavoro alle aziende italiane, e soprattutto i compratori dovrebbero avere occhi e orecchie più attenti. Il fashion system miete anche vittime: si punta alle firme sicure e si fa fatica a prestare attenzione a chi lavora per l’Italia».

Le cose, tuttavia, iniziano a girare per il verso giusto, e questa tornata di sfilate che sta inondando Milano in questi giorni ne è la prova: 64 défilé di cui 7 doppie e una collettiva per sei brand, 72 presentazioni per 71 marchi, 8 presentazioni su appuntamento per 3 marchi, per un totale di 143 collezioni. «Nel 2013 il fatturato del settore è calato solo dell’1,8% ed è stato di circa 59 miliardi e 300 milioni, mentre il saldo attivo della bilancia commerciale, grazie ad un aumento delle nostre esportazioni, ma anche ad una riduzione delle importazioni, ha raggiunto la cifra record di 19 miliardi 200 milioni. Guardando al futuro noi prevediamo un andamento nel 2014 positivo, con un aumento del fatturato di oltre il 5% dovuto ad un ulteriore incremento delle esportazioni e a una timida ripresa dei consumi domestici - commenta il Presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana Mario Boselli -. Anche la bilancia commerciale ne risentirà positivamente con un incremento a +20 miliardi di euro nel 2014. Una svolta positiva, come molto positivo il clima che si respira ora a Milano in questo periodo, penso al fermento nelle nuove aree, anche in vista dell’appuntamento con Expo 2015».

E anche le istituzioni sembrano volersi spendere in più per questo settore. A Milano sono di scena per la prima volta nella sala Cariatidi del palazzo Reale delle presentazioni di grande impatto. In attesa che le nuove strutture Expo diano una casa stabile alle sfilate, anche se i top designer (Versace, Armani, Dolce e Gabbana) vogliono sempre utilizzare i loro centralissimi spazi per accogliere pubblico e buyer.

IL TURNO DEL WHITE - Le tendenze, le sperimentazioni e le ricerche nell’ambito della moda donna si ritrovano a Milano anche grazie alla fiera White per le anteprime delle collezioni autunno inverno 2014/15. I brand di abbigliamento ed accessori, in tutto  463 marchi, (11% in più rispetto all'edizione di febbraio 2013) rigorosamente selezionati dal  team di White,  esporranno le loro novità nelle tre location di  Via Tortona 27-35-54 dal 22 al 24 febbraio 2014.

«Stagione dopo stagione White, grazie anche alla rinnovata collaborazione con il Comune, si contraddistingue per la qualità, la sperimentazione e l’attenzione alle tendenze, le visioni delle sue collezioni e la ricerca di nuovi linguaggi espressivi» ha detto l’assessore alla Moda e Design del Comune di Milano, Cristina Tajani.

«La crescita importante del salone a livello qualitativo e quantitativo ci riempie di soddisfazione e di energia spronandoci a creare nuovi progetti quale il “Tortona Fashion District”, con l’obiettivo di comunicare al meglio una zona nota a livello internazionale in una città importantissima per il mondo del fashion come Milano», spiega Massimiliano Bizzi, Fondatore di White.

PUBBLICO – In questa fashion week di febbraio, poi per la prima volta (e in queste dimensioni) il pubblico milanese può seguire le sfilate sui mega schermi posizionati nei punti nevralgici di Milano: via Mercanti, piazza Cordusio, via Croce Rossa, piazza San Babila angolo Vittorio Emanuele e corso Como. In streaming le immagini sono anche proiettate a La Rinascente. Al terzo e quarto piano del department store, dedicati alla moda donna, oltre che al settimo piano che ospita la Food Hall affacciata sulle guglie del Duomo, ci sono schermi che permetteranno al pubblico e agli acquirenti di assaporare l’edizione  di Milano Moda Donna febbraio 2014.

21/02/2014
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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