PIETRO BUSSOLATI
Pd alla riscossa: idee e proposte per Pisapia

Il nuovo segretario dei democratici milanesi: "negli ultimi anni il partito è stato un pò assente ma ora si cambia". Positivo il giudizio sulla giunta anche se le aspettative iniziali erano eccessive. Periferie, area metropolitana e partecipate le priorità  dei prossimo mesi.

Di seguito il testo dell'articolo pubbicato sul numero  di Job in distribuzione  da settimana prossima e disponibile nella versione pdf su jobnotizie.it

È da poco in rete un portale – e non solo – per declinare a livello locale il jobs act di Matteo Renzi. Un contenitore da riempire con proposte, progetti, idee per rilanciare il lavoro a Milano e dintorni. Idee, è un termine che ricorre di frequente nella chiaccherata con Pietro Bussolati, da poco segretario del Pd milanese. Renziano, soprattutto giovane (32 anni) con tanta voglia di farsi sentire: dai suoi, dalla città, dalla Giunta Pisapia. «In questi ultimi anni - confessa - il Pd non è che sia stato molto presente, nemmeno  all’interno della maggioranza in Comune. Ora, visto che i partiti un ruolo ce l’hanno, è arrivato il momento di farci sentire. Stiamo lavorando ad alcune proposte su cui misurarci anche con il sindaco e gli assessori». Idee, appunto, che partono  da un giudizio positivo sulla  Giunta arancione ma anche della convinzioni che, da qui a fine legislatura, si possa fare di più e meglio.

TROPPE ASPETTATIVE

«Forse le aspettative su Pisapia sono state anche troppe. In ogni caso la nostra posizione nei suoi confronti è chiara: se vuole, alle prossime comunali, il candidato sindaco è lui. Il nostro appoggio è fuori discussione». Insomma, nessun parallelismo Renzi-Letta, Bussolati-Pisapia «anche perché – sorride il segretario dei democratici milanesi – io non  ho nessuna intenzione di fare il sindaco». A parte il fatto che è quello che dice anche Renzi a proposito della presidenza del Con-siglio, di qui alle prossime camministrative c’è tempo e molto, probabilmente, dipenderà, da quello che l’attuale maggioranza riuscirà a fare nei prossimi mesi.

FIN QUI ABBASTANZA BENE

Intanto il giudizio sul lavoro fin qui svolto è sostanzialmente positivo, su due punti in particolare: «Vivibilità della città in generale e mobilità in particolare. Area C funziona, bene anche le piste ciclabili, gli interventi sulla logistica delle merci.  C’è poi il lavoro sul sociale dove si nota una evidente inversione di rotta rispetto alle amministrazioni precedenti. In ragione anche della riduzione delle risorse sono state fatte scelte, l’attenzione è stata concentrata su settori, come quello dell’infanzia, che non riguardano solo gli ultimi, i primi destinatari del welfare, ma anche le classi medie. Questo è importante perché la crisi ha fatto arretrare i livelli di vita dei ceti medi  e bisogna dare risposte anche a loro».  Critiche esplicite e dirette da Bussolati non arrivano, ma dall’elenco delle cose da fare si capisce benissimo quali siano i limiti della Giunta Pisapia e le idee che ha in mente il Pd  («noi le proponiamo, poi se non c’è accordo, discuteremo») per un cambio di passo della maggioranza.

COSA RESTA DA FARE

Al primo punto c’è la riqualificazione delle periferie «qualcosa è stato fatto, ma bisogna fare di più, coinvolgendo i privati e insieme ai Comuni confinanti nel nuovo orizzonte della città metropolitana. Perché il futuro, lo abbiamo detto chiaramente a Pisapia, non è più Milano, ma l’area metropolitana. La questione non è solo di soldi ma di autonomia. Certo da Roma bisogna pretendere la certezza dei trasferimenti, altrimenti non si può fare programmazione e ad ogni bilancio siamo all’emergenza. Basta, però, con il piagnisteo  sui fondi che non arrivano. Quello che più conta sono le competenze: prendiamo ad esempio il fondo dei trasporti, la futura città metropolitana deve poter trattare direttamente e non come ora passare attraverso la Regione». A proposito, cosa pensa dell’idea di fusione tra Atm e Trenord? «Non so se la fusione sarà possibile. Certamente ci vuole un coordinamento dei servizi in tempo utile per Expo».E sulla “nuova Aler”? «Non è chiaro il meccanismo  delle newco, ma se ci fosse  una società che gestisce con Comune e Regione che si tengono i loro debiti, potrebbe funzionare. Certo questo non risolve i problemi della manutenzione straordinaria e della costruzione di nuove case ma sarebbe comunque un passo avanti rispetto al disastro attuale». Partecipate. Anche sulle società  dove il Comune è azionista di maggioranza il Pd vuole dire la sua. Se ne discuterà a metà febbraio e Bussolati ammette che «finora non è stato  dato un indirizzo unitario e coerente da parte della giunta e ogni società è andata per contro proprio conto. Anche su questo bisogna cambiare». Una battuta su Expo: perché  Pisapia si è un po’ defilato «Non credo. Però, è vero, a parlarne sono solo  Maroni e Lupi».

CHI E'

32 anni, laurea in Economia alla  Bocconi con master in “Gestione dei servizi pubblici”. Lavora all’Eni (qualità del servizio all’utenza e tutela della concorrenza) ed è il primo dei non eletti alle ultime regionali. Promotore dei comitati per Renzi dal 4 novembre scorso è segretario del Pd di Milano. È interista.

21/02/2014
di Piero Piccioli
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