Vecchie e nuove imposte
I SOLITI TARTASSATI

Anche quest'anno saranno le famiglie, i lavoratori dipendenti e i pensionati a pagare maggiormente l'aumento del carico fiscale. La pressione  è ormai arrivata a un livello insostenibile (44%). Tutte le 100 gabelle che pesano sul portafoglio degli italiani.

Con la pressione fiscale che in Italia si attesta a oltre il 44% sul Pil della nazione, c’è da stare davvero allarmati. Non solo perché la lotta all’evasione, evidentemente, non frutta un abbassamento tributario.Ci si preoccupa perché, come dice il presidente di Adiconsum nazionale, Pietro Giordano, «cala il reddito disponibile delle famiglie che assieme all’aumento della disoccupazione e del ricorso agli ammortizzatori sociali, fa aumentare il numero di italiani che vivono al di sotto della soglia di povertà».

TROPPE? - Le tasse sono tante e a pagarle sono soprattutto i dipendenti e quelli che non hanno contenzioso con il fisco (680mila cause l’anno scorso per complessivi 40 miliardi di euro). Giordano suggerisce: «Se la strada scelta dal Governo è quella dell’aumento delle detrazioni fiscali,questo non può certo essere pari a 40 o a 100 euro annui come si sta ipotizzando. Solo un consistente aumento di tali detrazioni, almeno di 400-500 euro annui, potrà immettere risorse economiche nel sistema riattivando il circuito virtuoso. Le minori entrate per l’Irpef verrebbero altamente compensate dai maggiori consumi e quindi ancora una volta dall’Irpef, dall’Iva e dai minori ammortizzatori in conseguenza della nuova occupazione».

Ma nonostante ciò, la Cgia di Mestre conta ancora le famigerate 100 tasse degli italiani (pagina seguente), uno slogan che negli anni 80 fece la fortuna di un libro a firma Giulio Tremonti e Giuseppe Vitaletti. Dopo tre decenni,poco è cambiato, se non l’introduzione di nuovi acronimi per indicare vecchi fardelli.

STANNO ARRIVANDO - Nel 2014 arriverà la Tasi che copre l’Imu sulle abitazioni principali. La Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) potrà essere applicata anche sulle abitazioni principali (stessa base imponibile dell’Imu e l’aliquota sarà decisa dai Comuni). In ogni caso la somma delle aliquote Imu e Tasi non potrà superare il tetto massimo dell’1,06% (altri immobili) e 0,6% (abitazioni principali, ma per il 2014 non potrà superare lo 0,25%). Con queste, lo stato prevede di incassare 3.764 milioni, ma non si ha certezza su come verranno utilizzati questi soldi. Una ricerca di finalità che al momento è sempre misera: si sa quanto si deve pagare ma non si sa per cosa.

Cambia ancora sigla la Tassa rifiuti, da Tarsu a Tari passando per la Tares (che è vissuta solo per pochi mesi). L’obiettivo è coprire i costi del servizio di raccolta dei rifiuti, che in Italia nel 2012 ammontava a 7 miliardi. L’importo è a discrezione dei comuni. Gettito: 7 miliardi. Poi c’è l’aliquota dell’imposta di bollo sulle comunicazioni dalle banche ai clienti relative a prodotti finanziari che quest’anno sale dall’1,5 al 2 per mille. Questa tassa però non si paga per le comunicazioni ricevute ed emesse dai fondi pensione e dai fondi sanitari. Gettito: 1.118 milioni Si inaspriscono le tasse per le pensioni d’oro. Il vecchio contributo di solidarietà del 3% (ijntrodotto nel 2011) sulle pensioni più elevate viene riscritto. Si parte dal trattamento minimo Inps: chi riceve da 14 a 20 volte tanto (91mila euro all’anno) deve dare il 6%. Chi riceve da oltre 20 e sino a 30 volte (circa 195mila euro) il 12% e oltre le 30 volte si versa il 18%. Gettito: 93 milioni. I contribuenti che utilizzano in compensazione i crediti relativi a Irpef, Ires, Irap e imposte sostitutive per importi sopra i 15mila euro annui devono chiedere un visto di conformità. Da questa stretta il fisco incasserà almeno 460 milioni nel 2013, 2014 e 2015. Altri 301 nel 2014 sono attesi dalla riduzione all’85% di crediti e agevolazioni specifiche. Gettito: 761 milioni

LE CURIOSE - Chiamiamole così, queste tasse che ci sono e che spesso non sono al centro della cronaca. Il 2014 vede l’arrivo dal primo luglio della tassa sul web. Le società che fanno raccolta di pubblicità online devono usare indicatori di profitto diversi da quelli applicabili ai costi sostenuti per lo svolgimento della propria attività. Gettito: 69 milioni. Nella stessa categoria ci sono le tasse che le regioni applicano agli inquinatori acustici, gli aerei insomma. Nessuno le conosce, ma ci sono. Quest’anno inoltre sarà penalizzato chi non riesce ad affittare la casa. Reintrodotta l’Irpef sulle seconde case, che era stata assorbita dall’Imu per il 2013. Sarà maggiorata di un terzo ma solo sul 50% della base imponibile e limitatamente agli immobili presenti sul territorio comunale in cui il proprietario ha la residenza. Sono quindi escluse le seconde case usate per vacanza in altro Comune. Gettito: 508 milioni

INCASSI - Potrà sembrare una giungla, ma in realtà le prime 10 tasse che sono elencate nella tabella in alto, da sole, valgono 413,3 miliardi di euro che incidono per l’87,5 per cento sul totale delle entrate tributarie.  Le imposte che pesano maggiormente sulle tasche dei cittadini italiani sono principalmente due: l’Irpef (imposta sui redditi delle persone fisiche) e l’Iva. La prima garantisce un gettito nelle casse dello Stato che sfiora i 164 miliardi di euro all’anno, la seconda poco più di 93 miliardi di euro. Messe assieme queste due imposte incidono per oltre il 54 per cento sul totale delle entrate tributarie.  A gravare maggiormente sui bilanci delle aziende, invece, sono l’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive), che assicura 33,2 miliardi di gettito all’anno,  e l’Ires (Imposta sul reddito delle società), che consente all’erario di incassare 32,9 miliardi di euro.  «L’anno scorso - dice Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA – ciascun italiano ha pagato mediamente 11.800 euro di imposte, tasse e contributi previdenziali. E in questo conto sono compresi tutti i cittadini, anche i bambini e gli ultra centenari. Tuttavia, il dato disarmante è che gli italiani non usufruiscono di servizi adeguati. Molto spesso, nel momento del bisogno, il cittadino è costretto a rivolgersi al privato, anzichè utilizzare il servizio pubblico. Questa situazione si traduce in un concetto molto semplice: spesso siamo costretti a pagare due volte lo stesso servizio. Gli esempi che si possono fare sono moltissimi: succede se dobbiamo inviare un pacco, se abbiamo bisogno di un esame medico o di una visita specialistica, di spostarci, ma anche nel momento in cui vogliamo che la giustizia faccia il suo corso in tempi ragionevoli con quelli richiesti da una società moderna». Vi dispensiamo dall’elencarvi le promesse, ovvero quelle tasse che dovevano essere abolite e invece sono rispuntate. Terminiamo con una certezza: il gettito dell’Irap, la tassa sul fatturato delle aziende, è servito a finanziare il 30% della sanità pubblica. Saperlo con certezza fa indubbiamente bene al senso di appartenenza a questo Paese.

Su Job prossimamente in distribuzione il servizio completo di Christian D'Antonio: L'elenco in ordine di appello delle 100 gabelle degli italia; Cosa fanno all'estero, i contributi del presidente dell'Ordine dei commercialisti e del responsabile regionale dei Caf Cisl, il vademecum delle tasse sulla casa. clicca qui per consultare la versione Pdf

17/02/2014
Christian D'Antonio
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