FINO A GENNAIO
Rodin, genio francese in mostra a Milano

La sala Cariatidi del Palazzo Reale stravolta dall’allestimento. Suggestioni e confronti tra due culture “amiche”.

Si è discusso molto su cosa effettivamente Auguste Rodin, artista francese del tardo 800, avesse “ereditato” dalla lezione italiana. Il fascino del Rinascimento e la dirompente creatività italica gli sono stati cari quando a inizio 900 fu universalmente riconosciuto come il più grande scultore dell’epoca. Poi Il Bacio, la scandalosa (per il tempo) scultura che rappresenta i due amanti avvinghiati (ed è la donna ad avere un ruolo più deciso), fece il resto.

Molto si indaga anche sui ruoli degli allievi e delle maestranze che permisero a Rodin di lavorare celermente e soddisfare ordini e committenze che si moltiplicavano negli anni, prima della sua morte nel 1917. Tutto questo è in parte testimoniato dalla grande mostra Il marmo, la vita che è a Milano dal 17 ottobre 2013 al 26 gennaio 2014, nella monumentale Sala delle Cariatidi, al piano nobile di Palazzo Reale. Uno dei più grandi rivoluzionari della tradizione plastica moderna? Lo decide il visitatore, certamente. L’allestimento e la sala meritano una riflessione a parte, così densi di significati e così comunicativi negli arredi e negli spazi che non è possibile trascurarli. Didier Faustino ha voluto presentare le opere su delle tavole di legno per riprendere il concetto della precarietà e del work in progress che alcune sculture di Rodin hanno intrinsecamente. I teli, un po’ invasivi, richiamano alle lenzuola appese nei vicoli delle città italiane, presumibilmente una visione che a Rodin fu cara nelle sue visite nella Penisola. Le impalcature a sostegno sono ineditamente rosse. La sala è il fragile esempio di arte neoclassica, bombardata e restaurata dopo un lungo abbandono. Un restauro conservativo, che ben si addice al ruolo di cornice della luce marmorea emanata dalle 62 opere esposte.

Promossa e prodotta dal Comune di Milano — Cultura, Palazzo Reale, Musée Rodin di Parigi, Civita e Electa, in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, l’esposizione è curata da Aline Magnien, conservatore capo del patrimonio del Musée Rodin di Parigi, in collaborazione con Flavio Arensi. “Il Comune di Milano è felice di offrire ai visitatori di questa mostra l’occasione preziosa e rara di un confronto diretto, quasi contestuale, tra le opere di Rodin e la figura e l’arte di Michelangelo — ha dichiarato in proposito l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno — Non esiste infatti testo scientifico sulla vita e l’opera di Auguste Rodin che non faccia un riferimento, almeno fugace, alla Pietà Rondanini di Michelangelo, che nella storia dell’arte costituisce forse la più emblematica rappresentazione del “non finito”, cifra importante della rivoluzione linguistica della scultura moderna operata da Rodin.
Ma nel Museo d’Arte Antica al Castello, proprio davanti alla Pietà, è esposta anche un’altra opera che ha forti legami con l’arte di Rodin: una maschera in bronzo di Michelangelo eseguita dall’allievo Daniele da Volterra. L’eco di quest’opera, difatti, echeggia nella versione definitiva dell’‘Uomo dal naso rotto’.
Un legame forte, dunque, quello tra questa mostra e le collezioni d’arte milanesi – ha concluso l’assessore – che abbiamo voluto saldare invitando i visitatori di Rodin a visitare il Museo d’Arte Antica, e viceversa, con un biglietto speciale e scontato”.

Presentando il biglietto di “Rodin. Il marmo, la vita” alla biglietteria del Castello Sforzesco, infatti, si potrà visitare con tariffa ridotta (€. 1,50) il Museo d’Arte Antica, dove è conservata la Pietà Rondanini di Michelangelo. Allo stesso modo, chiunque si presenterà a Palazzo Reale col biglietto del Museo d’Arte Antica potrà visitare l’esposizione a tariffa ridotta (€ 9,50 con audioguida).

16/10/2013
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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