BILANCIO COMUNALE
Galvagni: sull'Irpef il Comune è inaccettabile

Il segretario di Cisl Metropoli all'indomani dell'incontro con la giunta Pisapia: " Valuteremo giorno per giorno. L'unico criterio equo è la progressività: chi più ha più deve pagare". Alla studio iniziative concrete di  protesta.

I sindacati sono delusi dall'incontro che hanno avuto con la giunta di Milano sulla questione dell'aumento Irpef. Molto netto Danilo Galvagni, di Cisl Milano Metropoli: “Per quanto ci riguarda una novità c’è, la mia organizzazione sindacale non vuole più dar credito a questo comune. Il credito sarà valutato giorno per giorno in base alle scelte che verranno fatte. Il confronto prevede il fatto che si possano cambiare delle regole e si possano trovare delle soluzioni diverse. Oggi come oggi non ci sono le condizioni. Sulla questione dell’Irpef - prosegue Galvagni - è inaccettabile immaginare che la città di Milano si sia impoverita, per noi 33.500 euro erano un livello appena accettabile per vivere a Milano”. “Vorremmo capire quali sono i tagli agli assessorati, e che ricaduta ci sarà sulla sulla cittadinanza. Si tratta di scelte politiche destinate ad incidere in profondità sulla vita dei cittadini, cose, che non possono essere discusse solo con l’assessore al Bilancio senza la presenza del sindaco. Le condizioni perché le organizzazioni sindacali possano partecipare a questo tavolo non ci sono, speriamo che si creino di nuovo, noi siamo disponibili”. In settimana si riunirà la segreteria di Cisl Milano metropoli per decidere  come proseguire la protesta contro la manovra di Palazzo marino.

PRECEDENTE - In precedenza Galvagni era stato chiaro sulla posizione della Cisl: “Un aumento indiscriminato dell’addizionale comunale Irpef è semplicemente inaccettabile.

“Il sindaco Pisapia –prosegue-  sbandiera ai quattro venti che  ogni iniziativa del  Comune è ispirata al criterio di equità. Non mi sembra sia stato sempre così e certamente non lo è stato di recentemente con gli aumenti degli abbonamenti Atm che hanno colpito  soprattutto le fasce più deboli della popolazione come gli anziani, gli studenti e i lavoratori che usano i mezzi pubblici per necessità. Il coro di proteste cresce di giorno in giorno, il malessere  è diffuso anche perché  a quelli tram si sommano altri aumenti (trasporti extraurbani, imposte locali e nazionali, rette delle mense, delle case di riposo, dell’assistenza domiciliare e via di questo passo) che messi insieme  mettono a serio repentaglio le condizioni di vita dei redditi più bassi. Il  Comune – sottolinea il segretario delle Cisl-  non può permettersi di aumentare i prezzi degli abbonamenti senza prima indicare gli obiettivi della controllata Atm. L’impressione è che l’azienda stia facendo da supplente a una mancanza di progettualità sulla mobilità dell’amministrazione municipale.  In questo momento ogni ulteriore aumento è insopportabile e, in generale sarebbe, giustificabile solo in ragione di un miglioramento del servizio e d consolidamento della società  di cui non c’è traccia”.

“Il Comune ha le sue necessità di bilancio – conclude Galvagni- ma non le può, sempre e comunque, scaricare sui cittadini  in modo indiscriminato.  Sulle tariffe, come sindacati, non siamo stati consultati, e qualche  idea da proporre ce l’avevamo,  e così sarà di fatto sul bilancio. Su un punto vorrei essere chiaro: la proposta di innalzare  per tutti allo 0,8% l’addizionale  Irpef è inaccettabile perché ingiusta e perché peserebbe ancora una volta su chi è più in difficoltà.   Una soluzione c’è èLeggi si chiama progressività: chi più ha più paga. E’ semplice e non si capisce perché Pisapia, che si dice molto attento a queste cose, non l’abbia presa in considerazione”.

Leggi gli allegati: Repubblica, Galvagni su piano Atm. Corriere, la posizione della Fnp su aumenti tariffe atm

04/09/2013
redazione
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