SANITA'
Cisl Medici Lombardia: Regione si impegni per l’integrativo dei dirigenti medici dipendenti

Ben 15.000 i lavoratori in attesa dell’integrativo regionale 2019. Sul territorio mancano 2.000 medici, soprattutto nei settori Pronto Soccorso, Anestesia, Pediatria e branche chirurgiche. 

“Regione Lombardia si impegni con decisione per i dirigenti medici dipendenti, così come fatto con il positivo accordo sull’integrativo regionale dei medici di medicina generale. Confermi quindi anche per il 2019 l’importo destinato alle risorse aggiuntive regionali nel 2018, definendo obiettivi raggiungibili e modalità di assegnazione trasparenti e meritocratiche”. Così il segretario generale della Cisl Medici Lombardia, Danilo Mazzacane, che invita Regione Lombardia a dedicare ai dirigenti medici ospedalieri lo stesso impegno dimostrato con i medici di medicina generale. Sono ben 15.000 i dirigenti medici dipendenti in attesa di contratto integrativo regionale.

“Auspichiamo inoltre la ricerca di una celere soluzione alle problematiche legate alla carenza di medici – aggiunge Mazzacane – al calcolo dei fabbisogni di personale, alle modalità di espletamento della libera professione e dell’organizzazione del lavoro con tempi di prestazione congrui”.

Come già più volte ricordato dalla Cisl Medici Lombardia, nella regione che può vantare una sanità in linea con i migliori standard europei mancano 2.000 medici, soprattutto nei settori Pronto Soccorso, Anestesia, Pediatria e branche chirurgiche e l’organizzazione del lavoro deve essere migliorata, soprattutto sul fronte del ricambio generazionale, dell’innovazione tecnologica e dei turni di lavoro .

“E’ evidente che bisogna fare qualcosa contro la preoccupante carenza di medici e la fuga all’estero dei talenti – sottolinea Mazzacane -. Secondo i dati della Commissione europea il 52% dei medici emigranti in Europa è italiano!”. “Il mancato rinnovo decennale dei contratti di lavoro nazionali – conclude il segretario generale della Cisl Medici Lombardia – può permettere a Regione Lombardia di distinguersi ancora una volta come locomotiva della sanità italiana, confermando il ruolo di eccellenza che l’ha sinora contraddistinta”.

29/04/2019
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