Nel suo intervento conclusivo, mons. Filippo Santoro – arcivescovo metropolita di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali – ha evidenziato come “l’aspetto centrale del nostro convenire è stato il senso del lavoro che si identifica con il lavoro degno. La dignità del lavoro è la condizione per creare lavoro buono: bisogna perciò difenderla e promuoverla” … Il lavoro risponde al bisogno della persona, alle sue esigenze fondamentali che sono di pane, di realizzazione, di significato, di giustizia, di felicità, di infinito” e, analizzando il rapporto che esiste tra lavoro e la dottrina sociale cattolica, ha continuato l’arcivescovo, “per questo obiettivo vale la pena il sudore quotidiano, la fatica e il sacrificio, ma anche il giusto riposo perché il lavoro non si trasformi in idolo. Senza il riposo ogni lavoro è schiavitù … Nel lavoro fatto con un senso, e quindi ben fatto, si costruisce la persona, la famiglia, la società …”.
Nel corso dei lavori sono state sottolineate le criticità che caratterizzano questo particolare momento storico, dominato dalla disoccupazione e dalle abnormi diseguaglianze sociali ovvero “investimenti senza progettualità; finanza senza responsabilità; tenore di vita senza sobrietà; efficienza tecnica senza coscienza; politica senza società; rendite senza ridistribuzione; richiesta di risultati senza sacrifici”.
A questo proposito sono state formulate tre proposte formulate all’indirizzo di Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, che ha partecipato alla “Settimana”: l’armonizzazione fiscale e la contestuale eliminazione dei paradisi fiscali all’interno dell’Unione Europea; la richiesta di investimenti infrastrutturali e investimenti produttivi, anche privati, e il loro trattamento nelle discipline di bilancio; l’integrazione nello Statuto della Bce del parametro dell’occupazione accanto a quello dell’inflazione come riferimenti per le scelte di politica economica.
“Ricette concrete per poter affrontare la sfida epocale rappresentata dal lavoro che cambia – dichiara Pier Paolo Merlini, segretario generale First Cisl Lombardia – in sintonia con le politiche della Cisl. Come First regionale riteniamo ogni contributo importante nella costruzione di un mondo migliore, inclusivo, accogliente, giusto e rispettoso dell’ambiente. Attenti alla persona e al Bene comune. Chiunque sia disponibile a lavorare per questi obiettivi ci troverà al suo fianco, con i nostri uomini e le nostre donne, con le nostre caratteristiche e le nostre capacità. Il nostro, in realtà – conclude Merlini – è un vero cambiamento culturale”.
Comunicazione First Cisl Lombardia
