MILANO A UNA SOLA VELOCITA'

di Danilo Galvagni

L’altro giorno il responsabile del nostro Caf (il centro di assistenza fiscale) è venuto a mostrarmi i dati che certificano la crescita esponenziale di pratiche per il calcolo dell’Isee, l’indicatore della situazione economica di una famiglia.

L’altro giorno il responsabile del nostro Caf (il centro di assistenza fiscale) è venuto a mostrarmi i dati che certificano la crescita esponenziale di pratiche per il calcolo dell’Isee, l’indicatore della situazione economica di una famiglia. Facendo una proiezione che comprende anche gli altri grandi Caf, circa un quarto della popolazione milanese (oltre un milione e trecentomila abitanti) ha fatto o farà l’Isee che, come è risaputo, serve per chiedere prestazioni e contributi per la casa, la scuola, un’infinità di altri servizi.

Questo cosa significa, che un quarto dei milanesi è in stato di povertà? Assolutamente no ma che ci sia una difficoltà diffusa di tipo economico e sociale è fuori discussione. È quel declino del ceto medio produttivo che dai trattati di sociologia si misura con le esigenze di ogni giorno.

C’è anche un altro aspetto che va evidenziato: la Milano che arranca stride con l’immagine della Milano luccicante e dinamica ereditata da Expo e proiettata verso il futuro. Tra City life e la Barona (o Quarto Oggiaro, Giambellino ecc.) non c’è la distanza di qualche chilometro, di poche fermate di metrò ma di anni luce. Se non si riesce ad accorciare la distanza tra le isole felici del centro e quelle depresse delle periferie i sogni e i grandi progetti rischiano di rimanere tali. Le due Milano non sono in contraddizione tra loro,

solo se entrambe sono parte di una regia autorevole e unitaria che sappia far marciare la città a un’unica velocità. E il regista non può che essere il sindaco con l’intera amministrazione, ovviamente coinvolgendo il mondo della produzione e del sociale.

Purtroppo, come il report dei nostri delegati che lavorano in Comune dimostra, ancora non ci siamo. La macchina comunale è male organizzata e troppo lenta. Se non s’interviene sull’efficienza della pubblica amministrazione, locale e statale, tutti sogni sono destinati a rimanere nel cassetto.

29/09/2017
di Danilo Galvagni - segretario generale Cisl Milano Metropoli
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