Il cantautore ha iniziato a suonare da piccolo sulle Alpi Apuane. Oggi è incoraggiato dai grandi nomi, quelli che lavorano con Ligabue e Zucchero.
Gheri, nome d'arte di Gabriele Cancogni, è arrivato alla pubblicazione del suo primo disco da professionista, Generazione Zero, dopo una lunga storia d'amore con la chitarra.
All'età di 12 anni durante le escursioni sulle sue Alpi Apuane, impara a suonare la chitarra con i brani di Fabrizio de Andrè e capisce il suo amore per la musica che lo porterà a scrivere i suoi primi brani all'età di 18 anni. E beata fu l'intuizione: perché Gheri è stato per un anno a New york, a respirare musica d'oltreoceano. E poi a Dublino dove con Paul Mooran ha iniziato a fare il folk, anche se la sua sfida era rimanere a fare l'artista di strada. Dopo una parentesi in Colorado, rientrato in Italia, viene chiamato da Zucchero per la realizzazione dell'album Fly risultando coautore di alcuni brani. Nel frattempo si trasferisce a Roma dove frequenta per 3 anni l'Actor's Studio e inizia le collaborazioni con Guido Elmi, produttore di Vasco, Fio Zanotti e Saverio Grandi.
Il disco da cui è tratto il suo video Cuori Randagi ( https://www.youtube.com/watch?v=yjOO24H_Cig) è un inno al rock e alla valenza che questo genere si porta dietro: libertà, comunicazione diretta, voglia di energia. Il produttore artistico di Ligabue, Luciano Luisi, è produttore del disco. A voi decidere quale influenza si sente di più nelle sue canzoni.