Approvato il 10 novembre scorso è la sintesi di un lavoro preparatorio che ha visto la partecipazione di tutti i soggetti interessati e condiviso da maggioranza e opposizione. Un milione di euro a dispizione per il buennio 2015-2016. il documento integrale
Il 10 novembre scorso la Regione Lombardia ha approvato il “Piano per le politiche di parità e di contrasto alla violenza contro le donne”. Gli strumenti e gli impegni programmatici coprono il periodo dal 2015 al 2018 ed affrontano a tutto campo le problematiche che incontrano le donne oggetto di violenza: dagli aspetti psicologici a quelli economici, dalla solitudine di fronte al dolore all'accoglienza tutelata ed assisitita.
Con l'approvazione della legge, “la Lombardia è la prima regione in Italia a dotarsi di un piano regionale, strutturato a livello nazionale, di contrasto alla violenza alle donne che sviluppa e consolida un modello regionale di omogeneizzazione di procedure e la definizione di un percorso personalizzato di uscita dalle situazioni di rischio o violenza" afferma l' assessore al Reddito di Autonomia e Inclusione sociale, con delega alle Pari Opportunità, Giulio Gallera. Nel piano si recepiscono le istanze delle associazioni e delle istituzioni che fanno parte delle reti territoriali antiviolenza, di cui sono capofila i Comuni, e viene definito un modello di presa in carico delle donne vittime di violenza, come prevede la normativa nazionale, vincolo necessario per ottenere i finanziamneti e le risorse.
LARGA PARTECIPAZIONE “Si tratta di un buon piano, condiviso con tutte le referenti del tavolo antiviolenza, istituito dalla legge regionale e composto da rappresentanti dei Comuni, delle case d’accoglienza, dei centri e dei servizi che si occupano del sostegno alle vittime, oltre che dai referenti dei servizi sanitari, scolastici e universitari, del tribunale e delle forze dell’ordine”.- conferma la vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi (Pd) che ha sostenuto attivamente i lavori di programmazione. E' il risultato di due anni di ascolto e di consultazione con le realtà dei Comuni, del Sistema sanitario e socio-sanitario, delle Forze dell'Ordine, del sistema giudiziario e dei soggetti maggiormente rappresentativi che gestiscono Centri antiviolenza e Case rifugio sul territorio lombardo. Una straordinaria rete lombarda, che coinvolge 384 partner totali, 21 reti territoriali, 81 Comuni, 43 strutture del Sistema socio-sanitario e 12 Asl, Forze dell'ordine e soggetti del privato sociale, 29 Centri antiviolenza e 26 Case rifugio per un totale di circa 350 posti letto".
Una complessità e varietà di attori che si integrano affinché nessuna donna che ha subito violenza sia lasciata sola e affinché, in tutto il territorio regionale, possa trovare qualcuno pronto ad ascoltarla e ad accoglierla.
NUOVO MODELLO DI ASSISTENZA - Costituisce la messa a sistema di un modello integrato di assistenza e presa in carico che comprende oltre all'accoglienza anche la valutazione del rischio, la protezione della donna vittima di violenza. E' prevista l'informatizzazione del sistema di registrazione in tutti i punti di contatto che permetterà di avere un quadro preciso della situazione in qualsiasi momento, ed in qualsiasi luogo, rafforzando l'autonomia economica e l'identità sociale delle donne e contribuendo a ridurre la loro esposizione ai rischi di violenza e abusi negli ambienti domestici così come nei luoghi di lavoro.La Vicepresidente del Consiglio Regionale auspica che “.. il nuovo assessore alle Pari opportunità, Giulio Gallera, pur non essendo una donna, sia consapevole della necessità di destinare al contrasto alla violenza sulle donne e al sostegno alle Pari opportunità una voce di bilancio specifica e non solo una quota indifferenziata del fondo generico per le diverse fragilità”. Inoltre il piano prevede che tutte le associazioni ed i centri di aiuto volontario si adeguino agli standard minimi di servizio e questo richiede molte risorse che spesso i Centri non hanno a disposizione in tempi brevi.
LE RISORSE - Veniamo ora alle risorse messe in campo dalla Regione Lombardia. . I finanziamenti fino ad ora stanziati vedono poco più di un milione di euro per coprire servizi già sostenuti nel 2015 e quelli previsti per il 2016. Nello specifico: 1 milione di euro, sono necessari per sviluppare gli interventi e i servizi già attivati dai Centri antiviolenza e delle Case rifugio, ai requisiti minimi; 50.000 euro sono stati destinati per sviluppare percorsi formativi professionalizzanti per avvocati ed operatori del sistema sociosanitario; 140.000 euro, per la formazione degli operatori sul territorio. Nei prossimi anni circa 10 milioni di euro di risorse europee e nazionali verranno riservati all'adeguamento strutturale di immobili destinanti alle sedi dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio, accanto ad altre risorse regionali per il potenziamento dei servizi.