Una Primavera è un album indie rock prodotto dal cantante dei Ministri.
LA GIOVANE BAND MILANESE
Si chiama Una primavera, il secondo album della band L’Introverso, il giovane gruppo milanese in cui tutti i musicisti si dicono accumunati da un identico background: l’essere cresciuti in periferia.
Questo disco è composto da 11brani di indie pop-rock prodotti da Davide “Divi” Autelitano, cantante e bassista dei Ministri, che raccontano una Milano lontana dal cliché di città della moda e della finanza: storie di periferia, di emozioni che si fanno largo tra l’asfalto, di rivoluzioni quotidiane per riuscire a svegliarsi con un sorriso. Basta ascoltare il pezzo di lancio, Stomaco ( https://www.youtube.com/watch?v=xLkntKAPDcU ) per capire cosa sono davvero L’Introverso, che poi potrebbe essere benissimo anche il sunto del loro rock. Il pezzo è un vero inno rock con versi diretti e precisi che parlano di “disinteresse cronico”. Una perfetta presa di coscienza da “fuori dal gruppo”, con sprezzante ironia sull’appartamento in centro e le vacanze a Ibiza.
Per chi li ha già seguiti negli ultimi anni, L’Introverso riprendono le influenze del rock britannico anni 90 - dagli Smiths agli Stone Roses, dai Verve agli Oasis conditi dal piglio cantautorale italiano che i ragazzi dimostrano di avere.
Il disco, registrato al Noise Factory di Milano, secondo l’autore e cantante Nico Zagaria punta “più che la sperimentazione o l’innovazione nella musica, sia da ascoltatori sia da musicisti, alle canzoni. Quelle che arrivano dritte al punto e che rimangono nel cuore”. Completano la band Marco Battista (chitarre), Futre (basso) ed Elia Rocca (batteria).
“Il nostro quartier generale è in Barona - racconta la band -, siamo cresciuti lontani dalla Milano che è nell’immaginario collettivo, fatta di finanza e moda. Ci dicono spesso che la periferia è un argomento monopolizzato dai rapper. Apprezziamo l’attitudine del rap e ammiriamo il successo che si è conquistato nel mainstream, ma la periferia non è solo hip hop. La nostra periferia è melodia che nasce dal silenzio di un luogo che sta ai margini, è delicatezza che ha radici nell’asfalto”. Ascoltando l’album si scoprono anche incursioni inaspettate ai confini di altri generi.
Giulia Gaggero ha suonato il violino, Giulia Sandoli ha suonato la viola e Bruna di Virgilio ha suonato il violoncello in Uguali e Una primavera.