Le diversità sono una ricchezza. Se anche la medicina se ne accorge, riesce a realizzare pienamente il significato della cura.
Presentato da ONDA ad Expo il 24 ottobre 2015 il primo manifesto della medicina di genere in Italia. In 12 punti si concentra l'impegno concreto sottoscritto per il triennio 2016-2018 dai medici e ricercatori di ONDA con le istituzioni, le socità scientifiche, le associazioni dei pazienti e la società civile a tutela della salute della donna nelle varie fasce di età.
In Italia ancora il 10% dei parti si effettua a tutt'oggi in luoghi non sicuri. La sessualità nelle giovani donne viene ancora affrontata senza adeguate tutele, solo il 16% usa rapporti sessuali protetti, la mortalità femminile per malattie cardiovascolari è più alta di quella dovuta a tumori. Ma soprattutto è la depressione la patologia più al femminile, colpisce ben 2 milioni e mezzo di donne in Italia ben il doppio rispetto agli uomini, e colpisce soprattutto le donne anziane, spesso sole, vedove e con figli e figlie sempre meno disponibili al family care.
“Le donne in Italia come in Europa vivono più a lungo, ma si ammalano di più, la prevenzione e l'attenzione dei servizi sanitari nazioanli e locali a questi aaspetti deve essere l'impegno dei prossimi anni”, afferma la presidente di Onda, Francesca Merzagora.
Vari sono, quindi, gli obiettivi elaborati dal Comitato Scientifico dell'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (ONDA) in base alle principali problematiche della salute femminile: dal miglioramento all'accessibilita nei servizi ospedalieri da orientatare in un ottica di genere, alla prevenzione nelle malattie cardiovascolari; dalla maggiore sicurezza dei punti nascita, alla lotta alla depressione e prevenzione del decadimento cognitivo nelle donne in età avanzata; dal contrasto alla obesità e sovrappeso alla lotta al dolore cronico, fino all'istituzione di un Codice Rosa nei pronto Soccorsi per i casi di violenza.
ONDA e il mondo della ricerca medico scientifica con cui collabora vengono sostenuti anche dalle istituzioni. Il Presidente dell'Istituto Superiore della Sanita, Walter Ricciardi, alla conferenza stampa, rileva l'importanza di valorizzare e supportare tutte le iniziative capaci di affrontare adeguatamente le diversità della salute maschile e di quella femminile. “sono contributi preziosi alla costruzione di una medicina moderna... un obiettivo che non può essere disgiunto dagli interventi terapeutici. Maschile e femminile sono biologicamente diversi, portatori di culture e sensibilità differenti, che necessariamente si riflettono nell'approccio, nell'evoluzione e nella cura delle malattie. Le diversità sono una ricchezza. Se anche la medicina se ne accorge, riesce a realizzare pienamente il significato della cura”.