RIFORMA SANITARIA
Galvagni a Maroni: più attenzione alla medicina territoriale milanese

Il segretario generale della Cisl Milano Metropoli, Danilo Galvagni, d’intesa con la Cisl Medici, ha scritto una lettera al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e alla Commissione Sanità per esprimere le proprie osservazioni su alcuni punti della riforma. Di seguito la lettera:

Milano, 8 ottobre 2015

Roberto MARONI
Presidente Regione Lombardia

Fabio RIZZI
Presidente Commissione Sanità

Angelo CAPELLI
Vice Presidente Commissione Sanità

Carlo BORGHETTI
Consigliere in Commissione Sanità

Claudio PEDRAZZINI
Consigliere in Commissione Sanità


La Riforma Sanitaria Lombarda aveva tra i suoi fini anche quello di definire la sanità territoriale, dedicata principalmente a garantire la vicinanza delle cure ai pazienti cronici, ma anche ad alleggerire il carico di lavoro degli ospedali per le prestazioni  di carattere non acuto.


A tal fine si ravvisano le seguenti criticità:

    Il poliambulatorio Rugabella Expo era stato realizzato anche come progetto sperimentale territoriale milanese per una eventuale successiva diffusione sugli ambiti territoriali, qualora avesse ottenuto risultati positivi. Purtroppo ad un mese dalla chiusura di EXPO, nulla si sa del destino del poliambulatorio Rugabella, nonostante sia stato di ottimo supporto per i turisti e la popolazione milanese, in un periodo estivo, solitamente denso di disagi sanitari ospedalieri.

    L'accorpamento dei poliambulatori milanesi con gli ospedali Bassini e di Sesto San    Giovanni non pare idoneo alla realizzazione di una efficace risposta sanitaria territoriale milanese. Infatti i distretti ex ASL Milano con i MMG e i PLS sono distribuiti fra le ASST Niguarda, ASST Santi Paolo e Carlo e ASST Fatebenefratelli Sacco.

    Sarebbe più funzionale riunire le strutture poli-ambulatoriali specialistiche ed i distretti sotto un’unica ASST con un grade ospedale di riferimento, oppure piuttosto assegnare alle ASST Niguarda, Santi Paolo e Carlo e Fatebenefratelli Sacco oltre ai distretti già assegnati, i poliambulatori specialisti siti nella loro sfera di azione geografica.

    Critica si presenta anche la realizzazione dell'ATS della città metropolitana per la vastità del territorio da gestire in funzione della ripartizione del personale amministrativo attualmente in servizio nelle ASL attualmente esistenti.

    Perplessità suscita la realizzazione della stabilizzazione del personale sanitario precario in quanto non se ne conoscono le modalità. Inoltre segnaliamo che il personale precario è composto da varie tipologie contrattuali ed il numero dei soggetti interessati ci pare superiore a quanto riferito dai dati regionali. Al riguardo saremmo grati se ci fossero forniti i dati a disposizione della Regione Lombardia con la suddivisione del personale in base alla tipologia di contratto.

    La problematica del precariato  in funzione anche del ricambio generazionale potrebbe essere superata da una moderna applicazione del contratto della medicina specialistica.

    I nuovi giovani specialisti ambulatoriali potrebbero espletare parte del servizio presso gli ambulatori territoriali e parte presso i reparti ospedalieri. Qui svolgerebbero prestazioni di diagnostica e chirurgiche, per quelle branche che le prevedono.

    Ciò comporterebbe la possibilità di una gratificante crescita professionale per i medici e il superamento del blocco per i contratti della dipendenza, con un risparmio di spesa considerevole.

    Infine si ravvisa l'opportunità di cogliere l'occasione per ristabilire un proficuo iter delle relazioni sindacali con la Regione Lombardia, che a cascata sarebbe trasmesso  alle strutture sanitarie periferiche.

Cordiali saluti

Il segretario generale  Cisl Milano Metropoli
Danilo Galvagni

08/10/2015
Twitter Facebook