SINDACATI
Expo, a tre giorni dal debutto ancora incognite e problemi

Cgil, Cisl, Uil: non possiamo essere guardiani di sicurezza ma abbiamo fatto la nostra per tutelare i lavoratori. Le questioni aperte ci sono ancora: contratti atipici ancora in atto e paesi stranieri con gestioni “nebulose”.

La notizia del giorno, dalla quale parte necessariamente il dibattito con i tre sindacati confederali alla presentazione del bilancio dell’azione di Cgil Cisl e Uil sui rapporti con Expo 2015, è quella dell’inviato del Corriere della Sera che ha varcato il cancello del sito dell’Esposizione senza essere riconosciuto. Falle nella sicurezza nel momento di maggior allerta? Expo 2015 S.p.A. precisa che il varco in questione è una postazione temporanea ed è presidiato 24 ore su 24. Il segretario della Camera del Lavoro di Milano Graziano Gorla dice: «Siamo sbalorditi, sono saltato sulla sedia. È una battaglia per la legalità che noi conduciamo dal 2007, questa notizia vuole dire che ci sono falle. Siamo a pochi giorni dall'evento, figuriamoci cosa può succedere sul sito. Chiediamo un incontro urgente al prefetto per gli accordi sulla legalità, non ci si può trovare in una situazione del genere».

«Sono quanto più amareggiato, al di là dei contenuti che cercheremo di capire, a parte che ho fatto fare una verifica rapida e mi risulta che il cancello ci sia, ma poi chi entra trovi delle guardie, quindi questo è un po' da verificare», ha invece detto Giuseppe Sala, commissario unico di Expo 2015.

IL LAVORO SICURO – Più articolata la vicenda sulla tutela del lavoro. I sindacati distinguono tra quello che ha funzionato finora, cioè la parte della “costruzione”, del cantiere, del numero limitato di incidenti e delle regole ferree di sicurezza rispettate, e quello che non vedono chiaro, cioè la gestione del lavoro nei padiglioni nell’immediato.

«Non possiamo tacere il fatto che il nostro ideale di sicurezza e tutela del lavoro per Expo – ha detto il segretario generale Cisl Milano Metropoli, Danilo Galvagni – è minacciato dai tanti interrogativi sulle somministrazioni di lavoro all’interno di Expo». La Cisl in sostanza dice che finché hanno retto gli accordi sul comparto edile, tutto si è svolto nella regolarità. Ora che subentrano gli accordi che coinvolgono Expo 2015, sindacati e somministratori di lavoro temporaneo, in primis Manpower, le cose vacillano. «Perché – sottolinea Galvagni – non possiamo entrare negli stand stranieri e capire cosa sta succedendo a quei lavoratori. Gli accordi erano stati benedetti dal ministro del Lavoro Giuliano Polletti l’anno scorso e quindi il governo ha da fornire un bilancio su questo. Abbiamo anche preoccupazioni sul dopo-Expo perché non vogliamo che una parte di città ricada nel degrado e spingiamo per una riqualificazione breve e sicura».

Renato Zambelli, segretario Cisl delegato a Expo dice che quello che non va in materia di tutela contrattuale dei lavoratori, circa 9mila finora nel sito di Expo, diventeranno 20mila con l’apertura delle attività, perché bisogna rispettare i patti: «I patti erano che anche attraverso il lavoro somministrato si sarebbero rispettati i contratti nazionali di riferimento. Quindi se si scopre che come contratto del commercio viene applicato quello Cnai, per noi non è valido. Ed Expo se ne deve far carico. Altro problema è quello delle competenze: ogni lavoratore deve essere assunto per quello che sa fare ed effettivamente farà. Non ci possono essere scambi di alcun tipo».

Danilo Margaritella, segretario generale Uil Milano e Lombardia, rincara la dose: «Si è letto sui giornali che i giovani rifiutano i contratti? Lo fanno perché sono dei contratti di "serie B", firmati dal sindacato autonomo che prevede riduzioni del 20 o del 30%. E che dire degli addetti alla sicurezza, che saranno costretti a turni più lunghi perché le associazioni di riferimento prima avevano previsto di impegnarne 2000, ora solo 1000».

Le altre preoccupazioni espresse dai sindacati riguardano la sicurezza in toto del sito, per il quale chiedono al prefetto l’apertura di un’indagine in qualità di massima autorità in materia, e anche il chiarimento sull’impiego di security. A oggi Expo sarà presidiata per metà da individui non armati, mentre i sindacati vorrebbero che fossero presenti guardie particolari giurate.

Altra falla: non si hanno notizie di quel 10% della forza lavoro che le aziende a Expo si erano proposte di pescare tra gli over 50. L’evento, che secondo i sindacati avrà picco di presenze in estate e verso la chiusura di ottobre, parte anche senza il “punto di legalità” che le parti sociali avevano contato di aprire sul mezzanino della stazione metro di Rho-Fiera. Non è pronto ma presto verrà aperto perché rappresenta il punto d’ascolto per i lavoratori che vanno in loco a svolgere le proprie funzioni.

Bisogna anche però tener conto che nel picco di lavori preparatori, circa 60mila operai e affini hanno varcato i cancelli (e il picco dura in questi giorni  a ridosso dal debutto). Per agevolare l’accesso, si sono eliminati gli obblighi di foto sul tesserino e di timbratura in uscita. L’obbligo tornerà quando si apriranno le porte di Expo il prossimo primo maggio.

Anche sull’apertura c’è qualche malumore: «Abbiamo appreso con sorpresa che l’apertura ufficiale sarà alle 12 del primo maggio, proprio nel momento in cui i sindacati saranno in piazza per festeggiare l’annuale ricorrenza dei lavoratori». Sicuramente per le parti sociali che tanto si sono spese negli ultimi anni per il raggiungimento di questo traguardo, non è una sovrapposizione piacevole.

LE BELLE NOTIZIE – Passiamo alle belle notizie, perché come ogni evento globale che si rispetti, anche Expo 2015 ne ha. Come il dato sugli infortuni, che sono 111 incidente dall’iniio dei cantieri nel sito a oggi, un dato positivo se si considera che gli incidenti sono per fortuna legati a traume e rotture di arti, non hanno comportato conseguenze gravi ma solo inabilità temporanee. Anche confortante sapere che a confronto di altri eventi globali, a Milano non c’è stato nessun decesso. E soprattutto che se gli incidenti censiti dall’Asl competente erano 93 fino alla fine di febbraio, quando cioè è iniziata la fase di accelerazione dei lavori, questo tour de force temuto non ha provocato danni ed è stato presumibilmente regolato bene.

TURISTI – Ogni evento di questa portata ha le guide per tutti i gusti. In questo 2015 Milano si prepara a essere tra le città che abbracciano il turismo dei disabili pubblicando “Milano la città d’arte in sedia a rotelle”, la prima guida turistica dedicata al capoluogo lombardo espressamente pensata per i turisti con disabilità motoria. Le 110 pagine della guida propongono tre itinerari pedonali che non presentano ostacoli e permettono di scoprire la città in piena autonomia. Tre suggestivi percorsi che, complessivamente, congiungono 15 tra i maggiori punti d’interesse della città e renderanno, nelle intenzioni di Fondazione Cesare Serono, ideatrice e finanziatrice del progetto, Milano città accessibile.

27/04/2015
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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