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Le Folli Arie si presentano alla Blues House

Il quartetto milanese propone rock vintage con interessante gusto lirico. Il primo febbraio dal vivo a Milano.

Il nome della band e del disco la dice lunga: Le Folli Arie sono un interessante esperimento milanese di recupero di rock d’annata coniugato a storie che più attuali non si può.

È sempre intrigante vedere come i ragazzi della digital age si cimentano con ispirazioni vintage, come è ben sintetizzato nei pochi minuti di questo brano di debutto, “Non è facile” ( https://www.youtube.com/watch?v=fFqFPTbcozc ), prodotto come il resto del disco da Lorenzo Cazzaniga (già produttore di Claudio Baglioni, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Ray Charles, Sting, Mina, Pfm, Pooh, Vasco Rossi).

La proposta musicale di Le Folli Arie è chiaramente ispirata al prog italiano, specie nel pezzo On Da Bridge vengono fuori tutti i crismi psichedelici e virtuosi degli anni 70. Lo shuffle tra i tredici brani (si ascolti Shot In The Dark) spesso ci invoglia a chiederci in che anni siamo, perché se è vero che PFM e Aria sono altari irrinunciabili, il linguaggio resta contemporaneo e soprattutto, coraggioso. Il gruppo è restio ad apparizioni che non siano dal vivo, quindi le uniche immagini che lo raccontano sono quelle di Matteo Compagnoni (www.facebook.com/MatCompArt), autore dell'artwork del disco, con le sue creazioni surreali e visionarie.

Simone Corazzari (voce, chitarre, autore e produttore), Massimiliano Masciari (basso e steel drum), Francesco Meles (batteria e percussioni) e Marco Antonio Cerioli (tastiere e seconde voci) decidono di sfidare i tempi con un debutto autorialmente sicuro di sé, fregandosene delle logiche imperanti del marketing discografico attuale. Per vederli dal vivo bastano 12 euro con consumazione, alla Blues House (via Sant'Uguzzone 26, Milano) il primo febbraio.

29/01/2015
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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