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Priviero all’Alcatraz: il rock non è morto

Il cantautore veneto chiude il lungo tour di Ali di Libertà a Milano: “La musica è immedesimazione”.

Da quando ha esordito, 25 anni fa, Massimo Priviero ha tenuto sempre fede ai suoi valori da rocker: emotiva vocale, poetica da cantastorie della gente, onestà. «Non mi illudo che un rocker possa cambiare il mondo – ci ha detto alla vigilia dell’importante data che diventerà probabilmente un disco dal vivo – ma sicuramente voglio schierarmi dalla parte di chi fa musica con verità senza tener conto dei dettami del commerciale».

Priviero è cresciuto a Jesolo con i miti dell’era d’oro del rock: Dylan, Nei Young, Springsteen. «Sono loro le influenze che mi porto dietro e non c’è niente di male a lasciare che riaffiorino, anche se credo che siano dei mood che ritornano più a livello inconscio».

Il cantautore certo non guarda solo indietro. Nel suo ultimo disco Ali di Libertà c’è un pezzo, Alzati, che è anche uno stimolo per i giovani a essere reattivi alla vita: «Il mio intento era quello di incitare con la comunicazione della forza esistenziale. Dico a chi mi ascolta che bisogna credere nella propria esistenza e cerca di essere protagonista di quello che si fa anche in un momento difficile e complicato come questo».

L’appeal di Priviero è palese presso quel pubblico che non ha smesso di credere che il rock sia vivo e vegeto anche nel nostro paese, nonostante l’industria musicale giri sempre più intorno a tv e generi elettronici: «Come io sono stato influenzato dai padri del genere – dice orgoglioso – anche io riesco a smuovere gli animi con quello che faccio. Ho avuto alti e bassi commercialmente, ma sono sempre entusiasta quando i ragazzi mi citano come un’influenza. È il gioco della musica popolare, sei sempre prima di qualcuno e sempre influenzato da quello prima di te».

SHOW ALL’ALCATRAZ - Domenica 26 ottobre, Massimo Priviero si esibirà live all’Alcatraz di Milano (via Valtellina 25 – ore 21.00 apertura porte ore 19.30 ingresso 20€ - prevendite su www.ticketone.it) per chiudere il tour di “ALI DI LIBERTA’”, l’ultimo album di un “poeta del rock”, che con questo disco celebra i venticinque anni di carriera artistica. Ad aprire il concerto di Priviero sarà la rock band dei LOWLANDS. E per il futuro? «Ho realizzato il sogno di portare la mia musica al pubblico e di questo sono fiero e voglio continuare così. La musica è condivisione e immedesimazione, perché secondo me chi mi ascolta vede il mondo come lo vedo io. È una cosa molto profonda ma molto intensa da vivere. Dopo anni di scrittura posso dire che creare una canzone è un atto di profonda solitudine che si completa quando la canti in pubblico».

Il concerto del rocker veneto, da tanti anni trapiantato a Milano, percorrerà le tracce di un ultimo lavoro di grande impatto emotivo, mescolato ai suoi brani più classici, che sono pieni di amore per il rock d’autore, il folk, il blues, unito a quello per la letteratura e la storia.

E a conclusione del tour Ali di Libertà, gli chiediamo anche se girando l’Italia ha trovato la speranza che suggerisce il titolo: «A dirla tutta sono sfiduciato nei confronti della massa e penso sempre che il paese sta in piedi su nicchie straordinarie che si autoalimentano mentre il grande magma è un disperato conformista. Regna purtroppo la superficialità. Ma in Italia convivono minoranze meravigliose nel mondo del volontariato, ad esempio che lasciano ben sperare. Anche grazie a chi vive e crea musica in un certo modo traggo ispirazione. Mi sento parte di loro, non mi sento una voce solitaria del mare magnum».

16/10/2014
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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