INCONTRO CON L'ARTISTA
Chiara e la voglia di ritrovare il sole

Ha vinto X Factor 6 e duettato con Mika e Ornella Vanoni. Poi una pausa di riflessione. Per sfornare un album che l'ha fatta diventare “grande”.

La sua carriera è partita solo nel 2011 ma, diciamocelo, Chiara (nome d'arte di Chiara Galiazzo) sembra una presenza costante nella cultura popolare italiana. Ha vinto l'edizione numero 6 di X Factor, ha partecipato a Sanremo e ha duettato con i miti della sua epoca (Mika) e di quella precedente (Ornella Vanoni). Ma è stato soprattutto il suo impegno in una campagna promozionale tv per i telefonini che le ha dato la ribalta nazional-popolare. Non per sminuire le sue capacità vocali eccellenti, ma è indubbio che la sua popolarità duratura è anche figlia degli spot, dove tra l'altro si sentono comunque le sue canzoni.

Ora tutto ciò è acqua passata (“Ma non rinnego niente” dice lei) e incontriamo Chiara per parlare del suo nuovo disco Un Giorno di Sole, che è un titolo ironico, complesso e “consapevole” come lo annuncia la diretta interessata.

Come è nato questo lavoro?

È il secondo disco ma è il mio primo fatto con consapevolezza. Non è che prima avessi avuto tempo per capire come fare le cose. Qui c'è più autobiografia, lo scoprite anche leggendo i titoli, che sono quasi motivazionali. Mi sono sentita fiera di quello che ho raggiunto ma ho anche preso tempo per analizzarmi, anche a livello visivo. Volevo un'immagine più vintage ma più matura, semplice, poco trucco. E la mia voce poi, un altro capitolo, c'è stato addirittura un momento in cui non mi piaceva più...

Riconoscerai che è una sciocchezza!

Voglio essere consapevole di quello che voglio diventare e nell'ultimo anno e mezzo è successo anche che avessi dubbi. Sono stata catapultata in un ambiente con molta velocità e senza sapere all'inizio quello che so adesso. Diciamo che bisogna stare anche un po' male per avere l'opportunità di poterlo raccontare. Se non ci fosse stato clamore intorno a me, forse nell'ultimo anno e mezzo non mi sarei fatta tutte queste domande e non sarebbe nato un disco così.

Sei un'artista giovane che ha iniziato a farsi conoscere con le cover. Ma di che tipo di canzoni c'è bisogno per una come te?

Mi sono circondata di autori che conosco di persona, perché le canzoni devono scaturire da una conoscenza, ho pezzi molto profondi in questo disco che non mi hanno reso il compito facile. Sai, per cantare delle cose bisogna sbloccare il cervello e l'emotività. Ma non ho rinunciato a un paio di episodi di spensieratezza, specie per i concerti dove voglio poter essere scanzonata. E rifaccio anche le mie cover famose, ovviamente, dal vivo.

Ti senti fortunata rispetto a tanti altri ragazzi?

Mi sono fatta anni di provini e gavetta quindi non rinuncerei per niente al mondo a questo mestiere, anche se ho momenti di crisi, mi tengo stretto quello che ho. Sono contenta di poter cantare canzoni come Un Giorno di Sole perché è un modo per dire che la ripartenza è possibile. E per me il giorno di sole è arrivato in una giornata di marzo quando ho visto la luce. Sono fortunata ad avere una passione come lavoro, anche se questo è un mestiere dove ci metti la faccia e ogni attacco sembra essere personale. Ma mi sono abituata anche a questo.

14/10/2014
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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