Allora che fare? La proposta che lancio su questo giornale è: “sgravi su IRPEF a tutela crescente” ovvero … man mano che passano gli anni pagherà sempre meno l’imprenditore che tiene il lavoratore. E sempre di più che è un habitué dell’usa e getta.
Il “contratto a tutele crescenti per neoassunti”, non funzionerà. L'emendamento del governo sul lavoro non considera che gli imprenditori hanno paura del domani. Quindi è l'ansia delle tutele future a spaventare.
Paradossalmente sarebbero (e con i somministrati sono) disposti a pagare di più l'oggi quando sanno che proprio serve un lavoro/lavoratore piuttosto che pensare di dover pagare e tenere qualcuno un domani quando il lavoro può essere finito ed incerto.
Allora che fare? Secondo una proposta che lanciamo:
Facilitare l'ingresso e puntare moltissimo sulle agevolazioni per chi è costante e fedele (sia come lavoratore sia come datore di lavoro).
In che modo?
Con “sgravi su IRPEF a tutela crescente” ovvero … man mano che passano gli anni pagherà sempre meno l’imprenditore che tiene il lavoratore. E sempre di più che è un habitué dell’usa e getta.
Ciò potrebbe scoraggiare quest’ultimi e in caso contrario creare un bel tesoretto di cui beneficerebbero in termini di tasse sul lavoro le altre aziende, quelle che sanno apprezzare i lavoratori, il cosiddetto capitale umano. Non puntano su licenziamenti strategici bensì sulla continuità del lavoro, sull’esperienza da far maturare in azienda, e trasmettere ai più giovani.