ELITA DESIGN FESTIVAL
I Clean Bandit e Owlle in pasto agli hipster milanesi

Folla da grandi debutti all’apertura della kermesse al Franco Parenti, un appuntamento che in città va di passo con l’innovazione in tutti i campi. Un’anteprima fortunata prima della celebrità di massa.

C’era un senso da prima memorabile all’opening dell’Elita Design Festival al Teatro Franco Parenti di Milano. In piena settimana del design, Elita si è accaparrata due nomi della scena internazionale che sicuramente faranno parlare molto in futuro. L’innovazione e l’avanguardia dei suoni, sia per i londinesi Clean Bandit che per la francese Owlle, sono alla base del loro successo. Che per ora è di nicchia, visto il seguito che hanno tra gli addetti ai lavori, soprattutto anche tra giovani hipster e attenti ai nuovissimi trend. Insomma, in un’atmosfera berlinese sono passati da Milano i nomi grossi di domani.

CLEAN BANDIT – Sono una band del nord di Londra che si è fatta conoscere con una canzone, Rather Be che ha venduto un milione di copie solo in Inghilterra, un risultato epocale di questi tempi. I presupposti per piacere agli artisti e creativi ci sono tutti: Jack, la mente del gruppo ha vissuto da designer a Mosca per qualche anno e quando ha deciso di mettere in piedi un gruppo si è fatto aiutare dal fratello Luke Patterson insieme ai compagni di Università Grace Chatto e Nel Amin-Smith. «Siamo una band diversa dalle altre – ci hanno detto il giorno dopo il debutto milanese – e ci è molto facile comporre musica utilizzando schemi diversi. Nel gruppo abbiamo un violinista, con background classico, un percussionista, le tastiere. Cambiamo sempre vocalist perché vogliamo essere flessibili e spaziare tra i generi».

L’operazione piace anche perché dal vivo i suoni sono trascinanti, l’impatto è davvero singolare (mai visto un violinista front-man in un gruppo dance) e la proposta musicale è la più in linea coi tempi possibile. Inoltre, con i loro video i Clean Bandit sul web fanno sognare i loro estimatori, con ambientazioni asiatiche, russe, cubane che non sono altro che i loro reportage delle vacanze. Con un tocco di vera classe da autentici esibizionisti di stile.

Il primo album dei Clean Bandit si intitola “New Eyes” e uscirà il prossimo 3 Giugno in tutto il mondo su etichetta Atlantic.

OWLLE – Arriva invece da Cannes la nuova sensazione dell’elettronica francese, Owlle. Nata nel 1986, si ispira con la sua musica a tutto ciò che c’era di oscuro e sintetizzato nel pop degli anni 80. A Milano è stata accolta da diva, con un sacco di entusiasmo sul palco dell’Elita Festival specialmente quando si è abbandonata a trovate sceniche con abiti alla Loreena McKennith e percussioni che ricordavano l’energia di Florence Welch. Dotata di una notevole fisicità, Owell ci ha sorpreso quando ci ha rivelato che non si sente a suo agio col suo corpo: «Mi piace la moda e mi piace la fotografia, ma non mi sento di voler promuovere il mio corpo. Mi interessa proiettare un’immagine artistica ma non incentrata sulla mia femminilità, c’è chi lo fa meglio di me. I miei riferimenti sono i Bronski Beat e Brian Eno».

La musica di Owlle ha fatto scatenare i giovani trendy milanesi accorsi a frotte al Franco Parenti per vedere la stella nascente. L’album France (che è il suo vero nome) è infarcito di trovate elettroniche, ripescaggi che l’infilano nel trend d’oltralpe che vede i Daft Punk vincere i Grammy, anche se lei dice di non aver ereditato niente dai francesi. «Mi piacciono più le donne che fanno musica, non necessariamente francesi come la svedese Likke Li e l’americana Cyndi Lauper».

11/04/2014
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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