Parte domani il music show di Rai Due che fa lavorare al centro Mecenate 60 persone. Puntate fino a inizio giugno.
Ci sono 60 persone che stanno già a lavoro su The voice of Italy edizione 2014. Sono a Milano, nello studio 2000 di via Mecenate, lo stesso dove si è gareggiato lo scorso anno. La trasmissione è stata un successo per la rete, 3,3 milioni di media l’ascolto (13% lo share) e con Il Musichione di Elio e Made in Sud punta al target giovane, il più difficile da intercettare.
Per questo, per il via di mercoledì 12 marzo, oltre alla presenza su Twitter, Facebook e Instagram, ci saranno diretta streaming delle puntate live e un ‘second screen’ condotto da Valentina Correani con curiosità, backstage e interviste inedite. La conduzione principale invece è affidata alla new entry Federico Russo, una risorsa su Milano da quando Mtv lo ha eletto a volto di rete. È durata la sua gavetta, e ora approda ai canali nazionali.
Ma non è tutto. Il riposizionamento, con il potenziamento del sito www.thevoiceofitaly.rai.it , (14 milioni di visite l’anno scorso) è anche dettato dalla diretta su Radio 2 con i conduttori Carolina Di Domenico e Pier Ferrantini. Saranno 14 le puntate fino al 4 giugno e c’è molta aspettativa: il produttore di Talpa Italia (la società che produce il programma con la Rai) Gianmarco Mazzi dice “che ci siamo dati 3 edizioni per capire davvero se un programma come questo può scovare davvero una voce in grado di essere la nuova stella della musica”. Nonostante i buoni ascolti e la professionalità delle maestranze Rai, l’anno scorso non è stato proprio un trampolino di lancio memorabile. La concorrente su cui la Rai aveva puntato (Veronica De Simone, al recente Sanremo) non ha brillato. Ora la cantante vincitrice, Elhaida, sta rifinendo un progetto di musica classica con la Universal, la casa discografica che si occupa degli artisti emergenti del talent (la Sony lo fa per X Factor).
Ma The Vocie versione 2014 parte col vento in poppa grazie al recente premio Oscar Tv. Si giocava in casa, ma il programma ha avuto buoni riscontri. Raffaella Carrà è il motore tra i coach, quella che ci ha creduto per prima: “Non vedo altri programmi, non ho visto quello di Briatore ad esempio, ma mi piace che qui ci sia buona educazione e che venga fuori l’emozione per la voce. Non è facile scegliere nuovi talenti, sono tutti con esperienze e gavette già ben affermate, devono solo fare un passo. E poi non ci si può illudere che chi esce da qui è arrivato. È solo un’opportunità”.
J-Ax, il rapper milanese che è entrato nella storia della musica italiana con i successi degli Articolo 31 negli anni 90, è stato chiamato a rimpiazzare il forfait di Riccardo Cocciante: “Mi piace pensare che l’abbiano fatto per far entrare il rap in un programma dai grandi ascolti. Sanremo Giovani è stato vinto da un rapper, Rocco Hunt che mi piace molto. E finalmente hanno chiamato qualcuno che ne capisce”. Piero Pelù, il rocker ammansito, sempre più attento a non farsi travolgere dai meccanismi del talent show, dice che “la nuova edizione mi vedrà come esordiente, perché con l’arrivo del nuovo coach sono cambiate tante dinamiche, p un gioco imprevedibile. Saluto pubblicamente Riccardo Cocciante, ma l’anima del programma è davvero la voce. Non guarda in faccia a nessuno questa trasmissione, nel senso che l’immagine conta poco e siamo qui per promuovere finalmente una musica senza distrazioni”.
Ritmo e ansia da gare, che piace molto ai dati Auditel, sono affidati principalmente al traghettatore, Federico Russo, che appare il più outsider tra il gruppo, ma decisamente spigliato: “Appena ho avuto la notizia, ho chiamato a tutti. La mamma mi ha chiesto se a comunicarmelo era stata la Carrà in persona. Sono entusiasta perché è un programma che ho seguito l’anno scorso, so come va e soprattutto ho visto anche le edizioni straniere”.
Essendo un format, The Voice guarda molto anche all’internazionalizzazione. Un mondo che Noemi, la cantautrice romana reduce dall’ultimo Sanremo, ha frequentato molto ultimamente. “La stimo perché ha avuto il coraggio di essere diversa da tutti al festival ed è la testimonianza che una ragazza da sola, se vuole può migliorare, cercare altro, aprire la mente” è l’endorsement inaspettato della Carrà. Lei, dal canto suo, ripercorre così le tappe della sua breve carriera, che pure da un programma tv è partita: “Bisogna essere se stessi per sopravvivere al talent che ti lancia. Solo se non si imita si ha un futuro”.