FINANZA IN ROSA
E adesso rimettiamo a posto i conti

Anche l'economia diventa questione di genere. Dopo il caos creato dagli uomini nella finanza mondiale, le più grandi potenze chiamano ora le donne.

La settimana scorsa è apparsa sui giornali la notizia della scelta  di Barack Obama di candidare alla guida della Federal Reserve una donna, Janet Yellen.

Immediatamente ho pensato che dopo il caos creato dagli uomini nella finanza mondiale che ci ha portato ad una profonda crisi, le più grandi potenze chiamano ora le donne a “dare una sistemata”.

In effetti dal 2011 Christine Lagarde dirige il Fondo monetario internazionale, Mercedes Marco del Pont dal 2010 è presidente della Banca centrale argentina, Sayri Shirai è entrata a far parte del CdA della Banca del Giappone e Sarah Bloom Raskin è componente del board della Federal Reserve.

Forse in questi Paesi hanno preso sul serio quanto detto da Chistine Lagarde: “ Se Lehman Brothers si fosse chiamata Lehman Sisters, non sarebbe finita così.”

Ora che si pensa ad una finanza meno aggressiva, più equilibrata e che tenga conto forse più della stabilità nel tempo che di un guadagno immediato si chiamano delle donne a realizzarla.

E non sarà certo facile far cambiare rotta al mercato finanziario dopo decenni in cui si è stati abituati a non avere uno sguardo più ampio e a costruire un futuro solido, ma solo ad arraffare tutto quanto si poteva subito.

È un lavoro immane quello che spetta a queste donne e comunque a coloro che hanno in mano la finanza mondiale non certo aiutati dalla situazione di crisi che da anni viviamo e della quale non si vede una fine in tempi brevi.

La cosiddetta predisposizione naturale del genere femminile di  “prendersi cura” delle persone, delle situazioni  sarà indispensabile per trovare le soluzioni adatte a farci uscire da questa crisi con qualche ricetta finanziaria innovativa e che tenga presente fattori finora sottovalutati.

È ciò che auguriamo a Janet Yellen e alle altre economiste che con coraggio hanno accettato di cimentarsi e di entrare in un settore da secoli prettamente maschile che ha aperto loro le porte nel momento meno favorevole.

Siamo però sicure che “le ragazze della finanza” sono pronte, capaci e riusciranno nell’ardua impresa.

18/10/2013
Esther Balconi
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