«Mi sento molto italiano, sulla copertina del mio disco volevo metterci anche la scritta Italia. Ma la politica deve guardare avanti, qui manca il senso del collettivo. Vorrei che fossimo tutti come quel pilota che da solo ieri ha salvato con una manovra la vita a 151 persone». A parlare è Gianni Morandi, il cantante emiliano che a 68 anni e ben 90 dischi in catalogo per la Sony, lancia un nuovo lavoro intitolato Bisogna Vivere . «Sono sicuro che noi italiani siamo capaci di riprenderci, siamo famosi per giocare in attacco ma bisogna vivere anche per conquistarsi il futuro, non essere sempre in difesa. Dobbiamo prepararci a cose migliori, accettare le difficoltà e le sconfitte con ottimismo, ma non quello ingenuo come ha detto il nostro Presidente della Repubblica».

Sembra pacifico e buonista, ma il vero Morandi è quello che alla presentazione in pubblico si lascia andare a considerazioni di buon senso, certo, che però lo vedono in una veste diversa. «Il momento che viviamo richiede accordo – ha detto alla stampa a Milano – e il titolo del mio disco è la prosecuzione ideale del mio motto a Sanremo, “Stiamo uniti”. Poi quando cade anche il governo, è vero che bisogna vivere come dice il mio titolo, ma bisogna anche tener conto di cosa vuole la gente. Sembravano avviati sulla buona strada, ora far cadere tutto, no».

Il disco di Morandi, il primo di inediti dopo una pausa di 7 anni, segue una rinascita della sua carriera alimentata soprattutto da conduzioni televisive di grande successo. L’ultimo programma risale al marzo scorso, in occasione del tributo all’amico Lucio Dalla. Che Morandi pensa di ricordare anche nel live dall’Arena di Verona che andrà in diretta su Canale 5 il 7 e 8 ottobre prossimi. In Bisogna Vivere c'è anche il primo pezzo del cantante parzialmente in dialetto: si chiama Bellemilia e racconta del dramma del terremoto in quella terra.