Imprenditoria
Crisi, più forti le aziende in ''rosa''

Secondo i dati Unioncamere del 2012, le aziende capeggiate dalle donne, si sono dimostrate più resistenti alla crisi. Lazio, Sicilia, Toscana e Lombardia, le regioni più vitali.

L'Osservatorio dell'imprenditoria femminile di Unioncamere negli ultimi dodici mesi, segnala una sostanziale tenuta nella dinamica anagrafica delle imprese a guida femminile: tra settembre 2011 e settembre 2012 – periodo durante il quale lo stock delle imprese italiane si è complessivamente ridotto di 29.911 imprese – il numero delle imprese “rosa” ha fatto registrare una lievissima riduzione (593 unità in meno), attestandosi al valore di 1.435.123 imprese (pari al 23,5% di tutte le imprese italiane). La tenacia nelle avversità è una caratteristica delle donne e le imprenditrici italiane, alle prese con una crisi che non sembra attenuarsi, ne sono un'ulteriore riprova. E' in questo quadro che va segnalata la vitalità di alcune regioni, dove il confronto tra gli stock nei dodici mesi presi in esame evidenzia una crescita apprezzabile in termini assoluti delle imprese in rosa: Lazio (+1.149 imprese), Sicilia (+873), Toscana (+512) e Lombardia (+342).

Quali aziende

Sono i servizi di alloggio e ristorazione (+2877), le altre attività dei servizi (+1081), le attività immobiliari (+738), le costruzioni (+711) i settori con i saldi per le imprese femminili più' significativi. Nel commercio (-2.587 unità) e nelle attività manifatturiere (-1.521), invece, si concentrano le riduzioni più apprezzabili della base imprenditoriale rosa. Le forme giuridiche collettive sono quelle che contribuiscono maggiormente alla tenuta dello stock, laddove le imprese individuali – le più semplici e più numerose in assoluto – mostrano un lieve cedimento (-3.697 unità, pari ad una riduzione dello 0,43% nel periodo considerato). In particolare, le Società di capitale (+5.394 il saldo dei dodici mesi, pari ad una crescita del 2,56%) si confermano lo strumento più attrattivo per le donne che scelgono di fare impresa.
All’opposto, in altre regioni i dati dell’Osservatorio evidenziano contrazioni in qualche caso più che percettibili dello stock di imprese femminili: è il caso del Piemonte (con 909 imprese in meno), del Veneto (-697), dell’Abruzzo (-444), della Sardegna (-240) e della Basilicata (-239). In termini relativi, la performance migliore tra i territori spetta al Lazio (+0,80%), quella meno brillante al Molise (-1,67%), per inciso la regione con il maggior tasso di femminilizzazione (il 29,9%).

07/01/2013
Redazione - info@jobedi.it
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