I nuovi Cug permettono la valorizzazione del benessere di chi lavora e sono contro le discriminazioni (art. 21, legge 4 novembre 2010, n. 183).
Il 4 febbraio 2011 è stato approvato il ''Collegato al Lavoro'', che istituiva i Cug, Comitati Unici di Garanzia "per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni" (art. 21, legge 4 novembre 2010, n. 183). I Cug così costituiti hanno sostituito i Comitati Pari Opportunità e i Comitati Mobbing.
A oltre un anno dall'istituzione dei Comitati unici di garanzia possiamo tirare le somme sulle effettive attività dei nuovi organismi. Tra queste troviamo il contrasto al mobbing, la tutela della parità di lavoratrici e lavoratori, la prevenzione e garanzia di qualsiasi discriminazione sia diretta, sia indiretta. Le discriminazioni da combattere sono diverse: genere, età, orientamento sessuale, origine etnica, disabilità, religione...
I Cug sono stati creati per la valorizzazione del benessere organizzativo e ottimizzazione della produttività, la promozione di politiche di pari opportunità per tutti con l’obiettivo di un efficace miglioramento dell’efficienza organizzativa e della qualità dei servizi offerti e l’inserimento della questione della parità e delle pari opportunità a pieno titolo nelle normative generali che condizionano il funzionamento organizzativo
Tra i compiti propositivi
dei nuovi organismi troviamo i piani di azione positiva per la promozione e il potenziamento delle politiche conciliative,
il benessere organizzativo, la prevenzione di discriminazioni o violenze sessuali, morali o psicologiche, ma anche compiti consultivi, quali il rispetto ai progetti di riorganizzazione dell'amministrazione, formazione del personale e sua valutazione; l'organizzazione degli orari di lavoro, nelle forme di flessibilità lavorativa e negli interventi di conciliazione. Nei compiti di verifica, invece si annoverano gli esiti delle azioni positive, le condizioni di pari opportunità e di promozione del benessere organizzativo, di prevenzione del disagio lavorativo e del contrasto alle violenze morali e psicologiche nei luoghi di lavoro; e, in merito all’assenza, nel contesto lavorativo, di ogni forma di discriminazione.
I compiti di operatività
I Cug devono operare in raccordo con il vertice amministrativo ed esercitare le proprie funzioni con risorse umane e strumentali in essere nell’organizzazione. I Cuz hanno il potere di consultazione di ogni atto amministrativo su temi della flessibilità dell’orario di lavoro, dei congedi, delle progressioni di carriera e della formazione. Sono previsti Osservatori, in collegamento con le Consigliere nazionali di parità sui temi della discriminazione per razza provenienza etnica e via dicendo. Inoltre dovrà essere costituito un organismo indipendente di valutazione (Oiv) che avrà il compito di valutare la realizzazione delle Parità, del benessere organizzativo e valutare le perfomance aziendali raggiunte.
Fin qui lo strumento dei Cug, ma adesso a che punto siamo? Per questo abbiamo organizzato un incontro con alcune delegate che fanno parte dei Cug, le quali ci hanno confermato un pò la sensazione che avevamo. Nonostante la potenzialità che il nuovo organismo ha, purtroppo le Amministrazioni ne stanno sottovalutando la portata innovativa cercando di “neutralizzarle”, tanto che, anche là dove si rinnovano i “Piani triennali obbligatori per le azioni positive” i Cug non vengono coinvolti, ma solo consultati con la richiesta di un generico parere, quando avrebbero al riguardo un ruolo preventivo. In questo contesto è difficile sviluppare una cultura della parità e realizzare tutta la potenzialità che i Cug hanno in essere.
Queste potenzialità per essere sviluppate hanno bisogno di un maggiore sostegno politico sindacale, con la realizzazione di accordi per la definizione delle procedure da attivare per esigere i poteri che i Cug, sulla carta hanno. Occorre inoltre garantire una formazione specifica per le persone che vi operano, sia che siano delegate dal sindacato sia che siano delegate dalle Amministrazioni.
Sarà necessario che anche il sindacato si attrezzi per la messa in rete di tutti i progetti, e delle attività svolte dai Cug, anche con la creazione di un sito, con l’obiettivo di realizzare un Osservatorio per socializzare le esperienze, intanto chiediamo ai nostri delegati e delegate nei Cug, di scriverci sia sulle azioni promosse dal loro Cug, sia delle loro esperienze.
La rete, inoltre, può essere utilizzata dai nostri rappresentanti, delegati nei Cug, per creare sinergie con le rappresentanze sindacali di sede (Rsu) e quelle del territorio facendo rientrare problematiche e soluzioni nei tavoli negoziali gestiti dal sindacato. Non solo, attività quali indagini di clima, osservatori sulla percezione del benessere e malessere in azienda, Sportelli di ascolto dei lavoratori e delle lavoratrici che in molte occasioni sono proposte dai Cug possono diventare terreno di conoscenza, coinvolgimento ed aggregazione di lavoratori e lavoratrici e nutrimento qualificato per il sindacato.
Abbiamo visto che i temi di cui si deve interessare il Cug sono molteplici dall’innovazione organizzativa, alle pari opportunità nel lavoro e nella carriera, alla prevenzione del malessere in azienda, temi che, se condotti in sinergia con il sindacato, possono diventare strumenti per garantire reale rappresentare e migliore tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, e al tempo stesso leve per valorizzare e potenziare e dare maggiore visibilità al ruolo del sindacato e dei suoi delegati.