Un excursus interessante di chi - in quei paesi - c'è stata realmente. Dovremmo tutti, cittadine, cittadini e istituzioni in primis, interessarci un po' di più a queste nuove situazioni democratiche.
La notizia di Infoeuropa del sostegno Csi alle donne della Tunisia mi è sembrata particolarmente importante. Mi sento molto coinvolta dalle vicende di quel Paese perché ero in Tunisia quando è scoppiata la rivoluzione dei gelsomini (per caso in vacanza). Allora mi ha molto colpita la dignità della gente e la mancanza di ostilità verso di noi. La rabbia era tutta verso il clan del dittatore che aveva depauperato il paese. Un'altra cosa che mi ha colpito è stata la situazione della donna, molto migliore che in altri paesi islamici. In particolare mi è piaciuto che ragazze con il velo e ragazze senza velo (per altro quasi tutte in jeans) andassero in giro insieme. I ragazzi che ho incontrato mi sono sembrati molto simili ai miei figli ... insomma ognuno con la sua religione e le sue tradizioni ma nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone. Guardandoli ho visto una speranza per un futuro possibile, per un mondo migliore. Siamo tornati due volte in Tunisia tra il 2011 e il 2012 (praticamente abbiamo fatto lì tutte le nostre vacanze) girando il paese, sempre accolti molti bene. Quello che mi ha colpito negativamente in questi mesi invece è stato l'assoluto disinteresse dell'Europa.
L'ANIMA MEDITERRANEA DELLA TUNISIA
Mentre la Tunisia si preparava alle prime elezioni libere, i paesi europei, invece di stendere un ponte ideale attraverso il mediterraneo per aiutare questa giovane democrazia, sono stati latitanti mentre altri paesi governati da partiti islamici (moderati), come ad esempio la Turchia, sono stati molto presenti. Non è difficile pensare che anche questo abbia influito sul risultato elettorale. A quanto ho potuto vedere la Tunisia ha un'anima mediterranea, legata a Francia e Italia in particolare, un'anima moderna e indipendente nata dalle riforme di Bourghiba e un'anima islamica legata alla propria religione e alle proprie tradizioni. Se queste tre anime potranno convivere in equilibrio dando vita a un paese ponte tra Europa ed Africa, tra Occidente e Islam, dipende molto da come si comporteranno l'Europa e l'Italia in particolare. Ma purtroppo non mi sembra che questo sia in cima alle nostre priorità! Siamo ciechi e sordi rispetto al futuro, in questa come in altre importanti occasioni. Sulle recenti manifestazioni in Tunisia c'è stato un interessante articolo su Repubblica (Le ragazze di Tunisi di Vanna Vannuccini 21/8/2012) che si trova anche sul sito e che consiglio a tutte di leggere. Per il resto se si vogliono notizie sulla Tunisia bisogna conoscere il francese perché in Italia non ne parla nessuno nonostante i molti interessi economici delle imprese italiane presenti in quel paese, la vicinanza geografica e i legami culturali. In attesa che l’informazione italiana si svegli e che qualcuno cominci a guardare verso Sud, segnalo a chi fosse interessata oltre ai siti dei maggiori quotidiani francesi anche il sito www.jeuneafrique.com .