MUSICA E TENDENZE
Vincono ancora gli idoli di quando si stava tutti bene

Nel cartellone dei concerti estivi gli idoli di una generazione spensierata vincono ancora. Abbiamo chiesto al pubblico dei rockettari perché.

L’Arena di Verona brulica di appassionati e nostalgici, tutti in fila con figli e amici come una scampagnata a rivedere vecchie conoscenze. Sono queste le scene che si sono viste al concerto dei Duran Duran qualche giorno fa. Stessa atmosfera all’Heineken Jammin’ Festival di Milano nell’ultima serata quando di scena c’erano i Cure e i New Order, altre stelle del firmamento anni 80 che brillano come non mai in Italia.

«Non ci interessa quello che propina oggi l’industria musicale – dice Alice da Padova, che per assicurarsi una serata spensierata col marito è corsa a Verona sistemando i figli dai nonni – se devo spendere 50 euro per uno show voglio che mi riporti indietro nel tempo, quando eravamo tutti felici. Non è solo musica, sono ricordi, emozioni che non tornano più».

Un po’ come succedeva qualche tempo fa per gli irriducibili degli anni 60, ora il target di riferimento per riuscire a fare il pienone ai concerti in Italia è la fascia 30-40enni che nel decennio degli yuppy era abbastanza grande per alimentare la mitologia delle rockstar dell’epoca, e abbastanza giovane per scatenare entusiasmi adolescenziali che poi ti porti dentro per la vita. «Tornare in Italia – dice John Taylor, bassista dei Duran Duran, ex pin-up sulle pareti di milioni di adolescenti, e oggi dignitoso 52enne alle prese con la sua prima autobiografia – è come andare a ritrovare tante persone care che ti hanno accompagnato per una vita. È qui che ci sentiamo più bene accolti». Gli entusiasmi per le tracce del loro ultimo disco A Diamond In The Mind sono modesti se si considera l’ovazione assordante che il gruppo riceve quando in questo tour italiano ripropone classici come Notorious e Save a Prayer. «Credo che sia una cosa che arriva anche con l’età matura di ognuno di noi: sono canzoni per una notte di ridanno l’energia e anche per noi è incredibile rendersi conto di come stiano ritornando a nuova vita proprio in questo momento».

RICORSI – Le note della generazione del disimpegno quindi riportano il pubblico italiano nelle arene estive. E in epoca di tagli e risparmi, con i prezzi dei concerti non proprio a buon mercato, questo è un fenomeno interessante. Se si esclude qualche stella dei reality televisivi, come Emma che ha messo in vendita biglietti a prezzi popolari per assicurarsi il sold-out, le folle si vedono di questi tempi solo per le vecchie glorie. Tra cui inseriamo anche Adriano Celentano che sempre a Verona ha annunciato due show ripresi dalla tv per ottobre davanti a un pubblico pagante di 1 euro a testa. Risultato: biglietti già esauriti. In tempi di crisi, la voglia di musica, specie pop-olare (anche nel prezzo) non si esaurisce proprio.

20/07/2012
Christian D Antonio - c.dantonio@jobedi.it
Twitter Facebook