DONNE
Flessibilità e conciliazione, i congedi parentali a ore

Usare i permessi finora concessi a giorni e settimane, anche solo per qualche ora. Non costerebbe nulla alle aziende.

Il periodo di c ongedo parentale per i genitori, anche attraverso singole ore di permesso (retribuito parzialmente) dal lavoro potrebbe f avorire la conciliazione dagli impegni verso i figli e la famiglia con quello lavorativo da parte dei genitori : tutti lo riconoscono come una priorità.

Il coordinamento Donne della Cisl ritiene che questa sia una proposta concreta senza costi aggiuntivi per l'Inps o le aziende, che favorisce la flessibilità del lavoro, con un reciproco vantaggio per lavoratrici/ori ed imprese.
Infatti ambedue i genitori hanno diritto a mesi 10 complessivi ( elevabili a 11 se il padre ha effettuato 3 mesi di astensione dal lavoro) di permessi retribuiti – parzialmente - dall'Inps, fino al compimento dell'ottavo anno del bimbo.

Attualmente lavoratrici/ori possono chiedere di godere di questo tempo solo in frazioni di giorni (o settimane e mesi). Ma usare questo tempo in permessi orari non renderebbe più semplice e tranquilla la vita, sia lavorativa sia famigliare, a molti genitori? Esempio: uscire un'ora prima da lavoro per andare a prendere il piccolo al nido o alla materna o entrare un'ora più tardi per portarcelo; oppure allungare di un'ora la pausa-pranzo per badare al pasto del piccolo affidato ai nonni, quando il posto al nido o materna non è disponibile.

Il timore di non essere abbastanza vicine al proprio piccolo spinge troppe lavoratrici-madri a lasciare il lavoro, spesso strutturato ancora in tempi troppo rigidi: questa flessibilità, prevista anche per i padri, permetterebbe a molte donne di non rinunciare ad una parte importante della propria vita e della propria autonomia, ovvero al proprio lavoro.

Per concretizzare questa proposta non serve una legge, basta che la Direzione dell'Inps emani un proveddimento che consenta questa modalità di utilizzo dei permessi; lo ha già fatto per altri casi (permessi per assistere parenti in difficoltà – legge n. 104/92); quindi questo non presenta ostacoli applicativi particolari. A noi, a cui sta a cuore la tutela della genitorialità e dell'autonomia, anche lavorativa, della donna, vogliamo darci da fare anche con questa proposta!

per la Madre
Per 6 mesi continuativi o frazionati, dopo l’astensione obbligatoria di maternità, fino a 8 anni di vita del bambino; l'indennità economica è pari al 30% della retribuzione fino al 3° anno di vita del bambino e per un periodo complessivo non superiore ai 6 mesi.

per il Padre
Per 6 mesi continuativi o frazionati (elevabili a 7 nel caso in cui abbia effettuato 3 mesi di astensione dal lavoro) fino a 8 anni di vita del bambino.

11/07/2012
Maria Quarato - Coordinamento Cisl Donne
Twitter Facebook