Pierpaolo Merlini, segretario Fiba-Cisl di Milano fa il punto sui contratti di categoria e coglie l'occasione per riflettere sul cosa è oggi è il sindacato e quale sarà il suo ruolo nel futuro prossimo.
Si sono concluse le assemblee di approvazione delle ipotesi di rinnovo dei CCNL assicurativo e bancario. Due contratti differenti, nel primo si e’ scelto di recuperare in pieno la parte economica mentre nel secondo si e’ rinunciato ad una parte della richiesta economica per ottenere impegni sul piano occupazionale e sulla tenuta dell’area contrattuale. Nel comparto assicurativo le assemblee sono state partecipate e l’ipotesi e’ stata approvata dal 96 per cento delle assemblee; discorso differente per il comparto ABI. Le assemblee sono state difficili, e’ sorto un comitato per il no al contratto di lavoro, l’ipotesi alla fine e’ stata approvata da circa il 60 per cento delle assemblee. Queste assemblee sono state molto partecipate anche se spesso si sono trasformate in terreno di scontro, il confronto ha perso di lucidità e non sempre si e’ riusciti ad entrare nel merito dei diversi aspetti del nuovo contratto.
Le nostre responsabilità
Il sindacato ha sicuramente grosse responsabilità, abbiamo sottovalutato alcuni aspetti nella preparazione delle assemblee e dato per scontato che le novità presenti nell’ipotesi di CCNL fossero chiare e condivise dai lavoratori e dalle lavoratrici. Ora che le assemblee sono terminate dovremo seguire passo passo l’applicazione dei nuovi contratti, in particolare nel comparto bancario occorrerà rendere esigibili gli impegni sull’occupazione stabile nel settore, mentre per quanto riguarda il settore assicurativo sarà necessario seguire i diversi demandi previsti. Insieme a questo il sindacato deve sfruttare questo periodo per ricostruire il rapporto con i lavoratori e le lavoratrici pena la scomparsa del sindacato o, peggio, la riduzione dello stesso ad un semplice erogatore di servizi, fiscale, legale, assistenziale. Il sindacato, forte della sua tradizione e della sua origine rischia, in questo periodo storico, di finire come sono finiti i partiti politici, ciò che può permettere al sindacato di evitare l’estinzione e’ il ripartire da quelle motivazioni che hanno mosso uomini e donne nel difendere altri uomini e altre donne, loro colleghi, loro compagni di lavoro. Un’esperienza umana, uomini e donne che, forti di motivazioni ideali vissute e non teoriche, hanno costruito condizioni, norme e contratti per il bene di tutti, lavoratori e aziende. Il sindacato, la CISL, in particolare, non e’ mai stata antagonista a prescindere, non interessa un posizionamento populista o strumentale, ha sempre cercato di entrare nel merito e facendo così ha sempre cercato di costruire, di modificare le situazioni e le realtà. Anni di storia, oggi possiamo pensare di dover correggere il nostro modo di fare, di dover aggiornare le modalità di comunicazione, di sfruttare al meglio le tecnologie, ma su una cosa dovremo restare ancorati e saldamente radicati: le nostre origini e le ragioni che muovevano chi ci ha preceduti.
Non c'è niente da inventare
Non c’e’ nulla da inventare, occorre ricominciare dagli inizi così potremo gestire i nuovi contratti, così potremo incalzare una politica che si e’ affidata ai “tecnici” per fare riforme dolorose ma necessarie ma che devono recuperare la corretta equità, incalzare per arrivare ad riforma fiscale che permetta al Paese di ripartire, incalzare per una regolazione dei mercati finanziari. Questi compiti, queste responsabilità vedranno la CISL e con lei la FIBA, in prima fila, a partire dalle singole aziende fino ai comparti interi con tutta la fantasia e la creatività di cui gli uomini e le donne della Cisl e della Fiba sono capaci. Ovviamente non e’ solo colpa del sindacato, viviamo tempi in cui la cultura diffusa porta al nichilismo e all’egoistico individualismo. Il tessuto sociale della nostra società si impoverisce quasi giorno per giorno, i valori di questa nostra società sono quelli mediati dalla televisione, da un’idea di rapporti e di quotidianità che sono la semplice personale riuscita, senza preoccuparsi di chi fa più fatica, di chi e’ più debole o in difficoltà. Il sindacato non ha la pretesa di salvare il mondo, il nostro e’ un tentativo, un mettersi insieme per aiutarsi a far si che tutti possano raggiungere la propria felicita’, che i desideri propri del cuore dell’uomo possano trovare soddisfazione, il sindacato non e’ la risposta può essere un mezzo per arrivare alla meta.
In allegato l'ultimo numero di Fiba notizie che oltre all'editoriale di Merlini contiene molti altri contributi e spunti di riflessione. Presto su www.jobnotizie.it tutto l'archivio del notiziario della Fiba di Milano