Tre personaggi su un'isola deserta a picco sul mare, un'infermiera ingenua, un novello Caronte che ogni giorno fa avanti e indietro con la terra ferma. Questo lo scenario in cui si muove la rappresentazione di Corrado Elia.
MERCURIO
di Amélie Nothomb
progetto, adattamento e regia di
Corrado d'Elia
assistenti alla regia Claudia Negrin e Luca Ligato con Monica Faggiani, Valeria Perdone Antonio Rosti
scenografia di Giovanna Angeli e Caterina Turrone costumi di Stefania Di Martino luci di Alessandro Tinelli fonica Mauro Magnani
QUELLO CHE DOBBIAMO IMMAGINARE ... Tre personaggi, un'isola deserta a picco sul mare di nome Morte Frontiere su cui c'è un castello e una barca che fa avanti e indietro dall'isola all'approdo della terra ferma chiamato Nodo.
Un titolo, Mercurio, che è un elemento chimico, ma anche un pianeta e soprattutto un dio alato, che con la sua velocità sposta e cambia i termini per comprendere.
Un infermiera ingenua che arriva ogni giorno dalla terraferma, novello Caronte, traghettatore curioso con un piano ben preciso.
QUELLO CHE DOBBIAMO SENTIRE... Le corrispondenze quelle che aprono nomi, numeri e personaggi, lasciandoci trasportare in un luogo, la nostra isola, dove le cose non sono mai quelle che sembrano.
QUELLO CHE DOBBIAMO RISOLVERE... Chi la vittima e chi il carnefice in questa storia? Il Capitano davvero il terribile aguzzino che Hazel descrive? Fran?ise davvero animata soltanto da un nobile impulso? Dove sono i libri di cui si parla tanto?