Aumentano gli anziani
Colf e badanti, poco pagate e mal regolarizzate

I dati Inps e quelli dell'Osservatorio nazionale salute della donna mostrano diversi aspetti...

I dati Inps aprile 2012 ci dicono che dal 2001 al 2012 le collaboratrici domestiche sono quintuplicate, passando da 142.000 a 711.000: le straniere sono aumentate del 408% e le italiane del 24 per cento. Gli iscritti all’Inps sono 871mila, con 710mila straniere e di queste il 71% extracomunitarie di cui il 57% estEU e il 20% asiatiche. L’eta media è di 46 per le italiane e 41 per le straniere. Il guadagno medio e di 5.828 euro e complessivamente versano nelle casse dell’INPS 834 milioni di euro. Un altro dato interessante che ci da l’INPS è che su 1.000 over 75  le badanti sono a Roma 259 e a Milano 209 contro una media nazionale di 116.

I dati dell’Inps denunciano un aumento, in questo tipo di occupazione, del lavoro nero o grigio (occupate a tempo pieno ma assicurate a tempo parziale). Infatti, l’orario denunciato è di 20 ore settimanali per le italiane e 28 per le straniere. In sintesi sono poco regolarizzate e poco pagate e la tendenza èdi essere meno regolarizzate e sempre meno pagate.

Ma quale è il loro mercato del lavoro?

I dati forniti dall’Osservatorio nazionale salute della donna riportano che in Italia i centenari sono raddoppiati in 10 anni, passando da 220 a 430 mila e che il rapporto donne-uomini è di 7:1. Inoltre, le donne anziane vivono più a lungo degli uomini ma con maggiore disabilità e pertanto maggiore bisogno di cura. A Milano gli anziani sono cresciuti negli ultimi 30 anni dal 14 al 24%, superando la soglia dei 300 mila residenti ultra 65enni  di cui 124 mila uomini e 190 mila donne. Solo a Milano vivono circa 100 mila anziani in solitudine e in isolamento forzato,  e che questa condizione porta l’anziano verso un ‘lasciarsi morire’, per sofferenza sociale e morale (la cosiddetta ‘fair to try’).

In Italia ogni anno oltre 1.800 le morti ‘senza motivo’, cioè che non trovano riscontro in reali malattie, che si verificano nell’83% dei casi fra gli anziani con un rapporto donne-uomini di 2:1.  Elevati anche i suicidi. Sono oltre 2.900 nel 2009 di cui il 34% tra gli anziani che rappresentano soltanto il 20% della popolazione. Gli uomini che si sparano o si buttano, le donne tentano il suicidio in altri modi. Ciò che appare è una società milanese impreparata a interpretare e gestire l’invecchiamento, un fenomeno inedito e progressivo, anche dal punto di vista medico. Sono ridotti i trial clinici che prendono in considerazione pazienti ultra 65enni o che facciano distinzione con terapie di genere. E’ evidente, inoltre, la penalizzazione dell’anziano nei trattamenti terapeutici, spesso non in linea nemmeno con le raccomandazioni standard.

Insufficienti anche le azioni che tutelano l’anziano, aiutandolo a integrarsi e vivere con dignità e sicurezza gli anni d’argento. Le donne in particolare avvertono il peso di una società poco amica verso le quali vengono innalzate, oltre che barriere di età, anche di razza e cultura. In definitiva, a fronte di un maggiore bisogno di cura, la nostra società risponde con un’organizzazione sanitaria non corrispondente ai bisogni della popolazione anziana che sta aumentando e  le famiglie cercano di rispondere al bisogno con una “manodopera” poco, o non sufficientemente, qualificata, poco pagata e poco regolarizzata. La proposta del sindacato è quella di un maggior sgravio fiscale sia sui costi contributivi, ma anche delle rette e dei compensi delle badanti, per uno sgravio dei costi e per un sostegno al reddito del pensionato, in quanto la non messa in regola della badante dipende anche dal fatto che spesso la donna anziana ha un basso reddito e deve poggiarsi sulla famiglia del figlio o della figlia. E’ necessario, pertanto, rilanciare la richiesta dell’istituzione del fondo per la non autosufficienza, che potrà permettere, alla persona anziana, il sostegno più qualificato, più pagato e anche in regola con i contributi.

18/06/2012
Luigia Cassina - Coordinamento Donne Cisl Milano
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