Nove posti in pericolo. Lento declino iniziato nel 2008. L'azienda non vuole incontrare il sindacato.
Rischio di chiusura per la e-MID di Milano, società di gestione del mercato e-MID, avviato nel 1990 su impulso della Banca d’Italia, e privatizzato nel 1999.
Nove i posti di lavoro in pericolo.
Con un lento, ma inesorabile, declino iniziato nel 2008, l’azienda ha visto diminuire il numero di aderenti e di volumi negoziati sui propri mercati. L’acquisizione nel 2017 da parte di Brokertec Europe Ltd (ora parte del Gruppo CME - Chicago Mercantile Exchange) non solo non ha sortito gli effetti di rilancio sperati e dichiarati dall’acquirente in fase di autorizzazione dell’operazione, ma ha accelerato il peggioramento della situazione economica di e-MID in conseguenza dell’accentuarsi della assoluta mancanza di una strategia di lungo periodo, segnalata già nel 2012 dalle Autorità di vigilanza, della mancata integrazione nel Gruppo CME e della crescente disaffezione delle Banche Italiane, un tempo parte di una comunità finanziaria molto forte e compatta.
"Il sindacato – osserva Maurizio Gemelli, segretario della First Cisl milanese - ha nel tempo evidenziato tali criticità incontrando purtroppo disinteresse da parte del Consiglio di amministrazione e del Consigliere delegato della società ad attivare concrete iniziative per la salvaguardia ed il rilancio di un mercato ritenuto sistemico da Banca d’Italia. Non vorremmo che questo disinteresse da parte del socio di riferimento per il business di e-MID pregiudicasse irreversibilmente la società con una perdita di valore, economico e reputazionale, tale da indurlo alla valutazione della dismissione delle quote azionarie fino ad arrivare ad una pressoché inevitabile cessazione dell’attività, ponendo termine all’eccellenza di un mercato interbancario elettronico e trasparente”.
Il sindacato, sostenuto da tutti i dipendenti, ha chiesto numerose volte l’apertura di un tavolo di trattative con l’azienda allo scopo di individuare una soluzione condivisa per i lavoratori ancora alle dipendenze di e-MID. Queste ripetute richieste di concertazione sono, però, state puntualmente disattese aggravando lo stato di incertezza sul futuro.