“Istituzioni e sistema delle imprese rendano conto di una strage”.
Ieri mattina un lavoratore dipendente di DHL Express è stato vittima di un incidente sul lavoro ed è deceduto presso il magazzino situato nell’area cargo dell’aeroporto di Malpensa.
Da una prima ricostruzione sembrerebbe che il lavoratore fosse alla guida di un carrello elevatore che ribaltandosi lo ha schiacciato, provocandone il decesso.
In questo momento vogliamo innanzitutto esprimere il nostro cordoglio e la vicinanza ai familiari ed ai colleghi del lavoratore morto, saranno poi le competenti autorità a svolgere tutte le opportune indagini e verifiche per definire quali siano state le dinamiche dell’incidente e le responsabilità.
Non possiamo però esimerci dal denunciare che ci troviamo di fronte all’ennesimo episodio in cui un lavoratore esce al mattino per andare a lavorare e non rientra più a casa.
Se un lavoratore rimane vittima di un incidente sul lavoro significa che qualcosa nella catena di controllo della sicurezza non ha funzionato come avrebbe dovuto, che si tratti di manutenzione, di formazione o di vigilanza sul rispetto delle norme di sicurezza.
Il numero delle morti sul lavoro in Italia ha raggiunto livelli inaccettabili: oltre 200 morti dall’inizio dell’anno, segnando un significativo aumento riferito allo stesso periodo del 2018.
Non possiamo più accettare che questa strage si protragga, nel silenzio quasi totale, come se questo fosse un inevitabile prezzo da pagare.
La sicurezza sul lavoro deve essere messa al primo posto dell’agenda politica del Paese. Purtroppo assistiamo da parte del Governo alla quotidiana invenzione di problemi inesistenti, senza invece affrontare le reali emergenze, quali sono le morti bianche sul lavoro.
Come organizzazioni sindacali continueremo a denunciare e sensibilizzare i lavoratori, ma al contempo riteniamo doveroso lanciare anche un chiaro segnale.