Circa 200 posti a rischio, presidio dei sindacati a Milano. Gambarelli, Fim Cisl: "Scelta sciagurata".
I lavoratori di Fujitsu Tecnology Solution hanno tenuto un’assemblea e manifestato oggi davanti alla sede aziendale di Milano presso il Centro Leoni, per protestare contro la decisione del colosso giapponese di varare un piano di riorganizzazione globale che prevede il declassamento dei Paesi del sud Europa, tra cui l'Italia.
Un provvedimento che porterebbe alla chiusura degli uffici di Milano e Roma, con il conseguente licenziamento di tutti i dipendenti del Gruppo.
“Fujitsu - osserva il segretario generale della Fim Cisl milanese, Christian Gambarelli - nonostante un utile in attivo, nonostante nuove opportunità di business, ha deciso di abbandonare il Paese. Duecento persone sono a rischio per colpa di scelte irresponsabili. Chiediamo subito un tavolo di confronto al ministero dello Sviluppo economico per cambiare questa strategia sciagurata e dare prospettive ai lavoratori”.
La presenza diretta di Fujitsu, secondo i piani aziendali, verrà concentrata nei Paesi considerati adatti a supportare la crescita dei Servizi, mentre negli altri avverrà una uscita graduale con passaggio al modello operativo indiretto, basato sulla rivendita di prodotti attraverso partner.
Nei prossimi giorni si terrà un presidio sotto al Consolato del Giappone, a Milano.