Niente è stato vano: la storia dello sportivo ungherese che pagò con la vita l'impegno per salvare gli ebrei. In Italia allenò Catania, Atalanta, Lazio e Roma.
La normalità del bene. Si potrebbe definirla così la storia di Geza Kertesz, allenatore di calcio ungherese, di club come Catania, Atalanta, Lazio e Roma, che pagò con la vita l’opposizione al nazismo e l’impegno per salvare gli ebrei dall’Olocausto. Una storia poco conosciuta che il giornalista Claudio Colombo ha raccontato nel libro “Niente è stato vano”, edito da Meravigli.
Geza Kertesz fu arrestato nel dicembre 1944, grazie ad una spia che rivelò alla Gestapo che nascondeva un ebreo in casa. Venne fucilato il 6 febbraio 1945. Oggi riposa nel cimitero degli eroi di Budapest.