BANCHE
La strage degli sportelli

Ce ne sono 6300 in meno rispetto a sette anni fa con la conseguente riduzione di personale ( - 26.249 addetti). Sono quasi 400 i Comuni senza nemmeno una filiale. L’avanzata del digitale è un pretesto.

Se il numero degli occupati nel settore bancario è in continuo e costante calo, -13,4% negli ultimi 8 anni, quello della chiusura degli sportelli ne è la diretta conseguenza. Trovare un bancomat in alcune zone è diventata un’impresa, una caccia al tesoro spesso “a pagamento” in quanto, nel momento stesso in cui riusciamo a prelevare – a questo punto, al primo sportello che capita - la banca ci applica la “solita” commissione se non è quella dove abbiamo il conto.

“Rispetto a sette anni fa, in Italia ci sono 6.289 sportelli bancari in meno, il personale di rete è sceso di 26.249 addetti e ben 383 comuni sono rimasti totalmente privi di banche. I top manager giustificano l’abbandono del territorio con l’avanzata del digitale, ma è un pretesto, perché il ritmo delle chiusure dalla fine del 2010 è stata del 18,7% contro un calo di accessi alle agenzie solo del 7,5%. La verità è che le banche si sono trasformate in distributori di prodotti finanziari di massa, come vendessero telefonini o abbigliamento, e dunque mirano soprattutto a tagliare i costi. Così è inutile sperare nella ripresa dell’economia, urge una riforma socialmente utile del sistema bancario e l’occasione per avviarla è il prossimo rinnovo dei contratti nazionali”: è l commento del segretario generale di First Cisl, Giulio Romani, alla ricerca dell’Ufficio Studi del Sindacato sull’andamento della presenza territoriale delle banche italiane, su dati Banca d’Italia e Istat.

Sportelli bancari

Nord occidentale: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia Liguria

Nord orientale: Trentino Alto-Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna

31/12

2017

31/12

2016

31/12

2010

2017/

2016

2017/

2010

2017/

2016

2017/

2010

Italia

27.374

29.027

33.663

-1.653

-6.289

-5,7%

-18,7%

Nord occiden.

8.453

9.086

10.367

-543

-1.824

-6,0%

-17,6%

Nord orientale

7.173

7.622

9.104

-449

-1.931

-5,9%

-21,2%

Italia centrale

5.749

6.145

7.103

-396

-1.354

-6,4%

-19,1%

Italia sud/isole

5.909

6.174

7.089

-265

-1.180

-4,3%

-16,6%

Lombardia

5.431

5.805

6.611

-374

-1.180

-6,4%

-17,8%

“I comuni serviti da almeno una filiale bancaria – sottolinea il responsabile dell’Ufficio Studi First Cisl, Riccardo Colombani – erano 5.906 a fine 2010 e sono scesi a 5.523 alla fine dello scorso anno. A restare sguarnite sono le aree marginali, abitate da una popolazione più anziana, che si trova costretta a mantenere in casa maggiore disponibilità di contante e questo rischia di aprire la strada alla microcriminalità: il problema sociale è evidentemente sottovalutato. Altrettanto sottostimato è l’impatto sull’economia locale: sette anni fa c’erano 7,6 sportelli ogni 1.000 imprese, ora sono solo 6,2”.

“La banca elettronica – prosegue Colombani - ormai ha raggiunto la saturazione: abbiamo mediamente più di un contratto home banking per famiglia (sette anni fa ne disponevano solo 68 famiglie su 100) e 71 imprese su 100 sono connesse on line con la loro banca (erano 46 nel 2010). Eppure gli italiani continuano ad entrare in filiale: in 26 milioni si rivolgono tuttora a uno sportello bancario, il 51,7% della popolazione maggiorenne. Il problema è che il crollo del numero dei dipendenti bancari ha come ricaduta un rallentamento del servizio, tant’è che il 15% dei clienti dichiara di dover fare una coda superiore ai 20 minuti contro il 14% del 2011: è come se si trattasse di una strategia delle banche per far entrare meno gente possibile in filiale e poter continuare così le chiusure indiscriminate e il taglio del personale”.

Persone di almeno 18 anni che si sono recate in banca (in migliaia)

2016

2011

2016/2011

2016/2011

Italia

26.011

28.130

-2.119

-7,5%

Nord occidentale

8.083

8.993

-910

-10,1%

Nord orientale

6.047

6.434

-387

-6,0%

Italia centrale

5.303

5.657

-354

-6,3%

Italia sud/isole

6.578

7.046

-468

-6,6%

Lombardia

4.996

5.503

-507

-9,2%

“Questi dati – conclude Romani – ci dicono che la gente non vuole la chiusura in massa delle filiali bancarie, ma anche che oggi il pensiero della clientela non ha alcun peso. Se i piccoli azionisti si potessero coalizzare in un voting trust per ciascuna banca, quel pensiero però potrebbe finalmente tradursi in una voce ascoltata e i trust potrebbero orientare il voto nelle assemblee verso obiettivi socialmente rilevanti, tra i quali può figurare certamente la difesa della capillarità del servizio bancario, con particolare riferimento alla presenza di sportelli nelle zone più disagiate, come ad esempio vaste aree meridionali e insulari, la montagna o le periferie urbane”.

15/10/2018
di Silvio Broccheri
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