Appalti, il modello Milano

di Carlo Gerla - segretario generale Cisl Milano Metropoli

Il tema degli appalti, legato all’occupazione, alla sicurezza e alla qualità del lavoro, è oggi centrale. A Milano, insieme a Cgil e Uil, di recente abbiamo siglato con il Comune il protocollo “Per la qualità e la tutela del lavoro

negli appalti di lavori, servizi e forniture”: un accordo importante, sia per il metodo con cui è stato raggiunto che per i contenuti. Un esempio, un punto di riferimento  per il dibattito nazionale sugli appalti che sta riprendendo quota, non senza qualche segnale preoccupante.

Il Codice degli appalti è un buon punto di partenza e non va modificato

Dalle dichiarazioni di qualche politico della compagine governativa traspare la volontà di modificare le norme del Codice degli appalti, il che andrebbe a demolire alcuni capisaldi della legalità, come il tetto sui subappalti e la responsabilità solidale della stazione appaltante. E’ indubbio che il Codice, che  sta muovendo i primi passi, vada implementato, rafforzato, sburocratizzato ma non va, assolutamente, cambiato. Il Codice al suo interno ha cose buone e altre  meno, ma lascia molti spazi alla contrattazione e questo per noi è importante. Anche perché siamo consapevoli che non basta la legge, pur buona, ma bisogna costruire un nuovo modello di fare impresa basato non solo sulla finanza ma sulla persona. Questa è la sfida che lancio alle associazioni imprenditoriali.

Legalità, lavoro, sicurezza: mai abbassare la guardia

Sugli appalti il sindacato non ha mai abbassato la guardia.  E’ un’occasione troppo preziosa per contrastare concretamente, tutti insieme, ognuno per la sua parte di responsabilità, la corruzione, l’illegalità, l’evasione fiscale e contributiva che, da sempre, caratterizzano questo mondo. Gli sprechi, le inefficienze e gli illeciti si scaricano, nel tempo, sulle spalle di centinaia di migliaia di lavoratori che molto spesso non hanno tutele adeguate, né sociali né normative. Esposti al precariato, troppo spesso senza carriere contributive dignitose, con basse retribuzioni, senza valorizzazione professionale.

Un accordo che nasce dal confronto

Il nuovo Protocollo siglato con il Comune di Milano è partito dai  tavoli di confronto all’interno dell’“Osservatorio del mercato del Lavoro” con una prima intesa nel 2012. Poi c’è stato il  verbale d’intesa del 2016 per adeguare le azioni rispetto ai cambiamenti avvenuti nel contesto economico e del lavoro. Nel frattempo anche a livello nazionale è stato approvato il nuovo Codice dei contratti pubblici. Abbiamo così lavorato per armonizzare il nuovo Codice con le esigenze specifiche territoriali.  Uno dei risultati qualificanti del Protocollo riguarda l’assegnazione dei lavori da parte dell’Amministrazione comunale con il criterio dell’offerta più vantaggiosa e non del massimo ribasso. Questa è stata una delle premesse più importanti per proseguire il confronto. Un’altra è stato il riconoscimento delle parti al valore della contrattazione e della tutela del lavoro, il richiamo dei principi della responsabilità sociale d’impresa. Più nello specifico: l’impegno del Comune sui tempi di pagamento alle imprese, la garanzia della continuità occupazionale, il mantenimento dei diritti acquisiti e del trattamento economico e normativo, la garanzia della qualità del lavoro. Altro risultato importante è l’informazione che il Comune deve dare alle organizzazioni sindacali sull’andamento degli appalti e per favorire le buone prassi sulla qualità e lo sviluppo dell’occupazione. Di grande rilevanza sono anche i contenuti della clausola sociale che prevede: l’assunzione di tutto il personale uscente; condizioni normative, retributive non peggiorative delle preesistenti; il punteggio premiante per le aziende che garantiscono condizioni economiche più vantaggiose; la tutela anche per i nuovi assunti. In sintesi  più tutele, più legalità.

I primi effetti sugli altri Comuni

Il  Protocollo con il Comune  è un accordo avanzato, un punto di riferimento per altre realtà locali. Gli effetti già si fanno sentire, penso agli accordi con i Comuni di Canegrate, Rescaldina e Busto Garolfo.

Per la Cisl la contrattazione è il cuore dell’azione sindacale e ne ha sempre fatto un tratto distintivo della sua attività. Attraverso la contrattazione siamo riusciti anche in questo contesto a definire maggiori tutele per le persone che rappresentiamo. Fondamentale è anche la partecipazione, perché è una modalità concreta per affermare l’emancipazione del lavoro e la sua non subalternità rispetto al capitale, per realizzare un protagonismo positivo del lavoratore, fatto di responsabilità e coinvolgimento.

15/10/2018
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