In Lombardia 670mila persone vivono in povertà assoluta. Incidenza relativa di povertà al 5,5%.
Incrementare le risorse del Fondo sociale regionale, tornando ai 70 milioni di euro del 2015, anche per dare ossigeno alle politiche sociali dei Comuni e consentire interventi efficaci di contrasto alla povertà. E’ quanto chiede la Cisl Lombardia alla Regione, in vista dell’imminente approvazione dell’assestamento di bilancio 2018.
“La commissione regionale ha ormai deliberato la manovra di assestamento e anche per quest’anno, come nel 2016 e 2017, non ha integrato le risorse del Fondo sociale regionale, che rimangono ferme a 54 milioni, quando invece occorrerebbe tornare almeno ai 70 milioni del 2015”, afferma Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia. “In previsione della discussione in consiglio per l’approvazione definitiva, chiediamo un deciso incremento delle risorse - aggiunge Gilardoni -. Da un’amministrazione regionale che ha ripetutamente dichiarato di volersi caratterizzare per l’attenzione ai territori, ci aspettiamo risposte concrete per il rafforzamento dei percorsi di inclusione sociale".
Secondo la Cisl Lombardia l'integrazione del fondo sociale regionale favorisce le possibilità degli enti locali di rafforzare le politiche sociali e dare risposte efficaci ai bisogni delle famiglie. Inoltre, poiché è in via di definizione il Piano regionale contro la povertà, le risorse del Fondo regionale potrebbero essere destinate anche ad un intervento di integrazione delle risorse stanziate a livello nazionale.
“Nella nostra Regione sono 670mila le persone che vivono in povertà assoluta e in base agli ultimi dati Istat in Lombardia l’incidenza relativa di povertà è stata quantificata al 5,5% - sottolinea Gilardoni -. Alla Lombardia spettano 32 milioni di euro dal Fondo nazionale, ma se davvero si vogliono predisporre interventi concreti, che aiutino le famiglie di questa delicata fase di uscita dalla crisi bisogna fare di più”.