Sottoscritto un accordo innovativo per evitare gli esuberi. Il part time riguarderà 310 lavoratori a fronte dei 450 impiegati complessivamente per il gruppo.
“Un’intesa importante, senza dubbio non scontata, ma che soprattutto, una volta che erano ormai esauriti tutti gli ammortizzatori sociali, salvaguarda i posti di lavoro, evitando i 106 licenziamenti richiesti dall’azienda”. E’ questo il commento di Renzo Arpilli della Femca Cisl Milano Metropoli ed operatore territoriale, rispetto agli ultimi sviluppi della vertenza in atto con il Gruppo Zucchi SpA . Com'è noto, infatti, una volta conclusi gli ammortizzatori sociali, compresi i contratti di solidarietà, l’unica strada percorribile diventava quella del licenziamento dei lavoratori.
“Diversamente – spiega Arpilli – abbiamo trovato una soluzione innovativa con il contributo di tutte le parti sociali e, certamente, anche dell’azienda che si è prodigata in tal senso. E’ un’operazione che ha pochi precedenti in Italia e che consiste nell’attuare una generalizzata riduzione d’orario”.
Concretamente, il part time interesserà una platea di 310 lavoratori a fronte dei 450 complessivamente occupati dal Gruppo Zucchi. Il provvedimento interesserà a livello territoriale le sedi di Rescaldina e Cuggiono, ma più in generale, ha valenza a livello nazionale. L’azienda, inoltre, riconoscerà a tutti i lavoratori coinvolti dal part time, una integrazione al reddito tra i 120 e i 192 euro mensili, in ragione della quantità di riduzione d’orario e del livello professionale di appartenenza per 24 mesi.
“Consideriamo l’esito di questa trattativa soddisfacente - continua Arpilli – anche in considerazione del fatto che così facendo, si garantisce ai lavoratori una forma di tutela in più che, naturalmente, saranno liberi di accettare o meno”.
“Siamo contenti di questo accordo che è il frutto del lavoro di squadra di tutti i nostri delegati sindacali dal livello regionale sino alle RSU – aggiunge Giuseppe Oliva, responsabile territoriale della Cisl Milano Metropoli – inoltre, così facendo manteniamo vivo un marchio storico come quello della Zucchi che molto ha dato a questo territorio. Mi piace poi rimarcare come dentro a quest’intesa siano stati messi prima i bisogni dei lavoratori. Si è cercato, infatti, di dare la precedenza ai loro problemi e dopo a quelli dell’azienda. A questo proposito ritengo – conclude Oliva – che l’aver garantito, uno stipendio mensile, seppur in forma ridotta part time, sia una valida base di partenza. Anche per tutti quelli che sono alla ricerca di una nuova collocazione professionale a tempo pieno: senza dubbio potranno affrontare questo percorso non semplice, con maggiore tranquillità e serenità anche nei confronti delle loro famiglie”.