Il Protocollo d'intesa sugli appalti sottoscritto lunedì 25 giugno presso il Comune di Rescaldina tra l'amministrazione di Michele Cattaneo e i sindacati confederali dell'Alto Milanese è un modello da esportare in tutto il territorio.
Un accordo sugli appalti che cerca di dare una dignità del lavoro da intendersi sia come sicurezza, ma più ancora come ‘buon lavoro’, che significa stabilità e continuità della propria occupazione ma ancora di più come tutela della salute. Sono questi i pilastri al centro del protocollo d’intesa sottoscritto lunedì 25 giugno nel Comune di Rescaldina tra l’amministrazione del sindaco Michele Cattaneo e i sindacati confederali dell’Alto Milanese di Cgil, Cisl e Uil.
“In un’epoca nella quale vanno per la maggiore gli appalti al ribasso anche a causa della crisi economica – ha detto Beppe Oliva della Cisl Milano Metropoli – abbiamo voluto mettere un punto fermo nel segno del ‘buon lavoro’. L’obiettivo è quello di invertire la rotta nell’interesse del lavoratore ma anche della qualità del servizio erogato ai cittadini. Purtroppo – ha aggiunto Oliva – viviamo in un periodo nel quale solo in questo 2018 abbiamo dovuto registrare un’impennata nella contabilità delle morti sul lavoro. Questo perchè malgrado la ripresa, ci sono anche situazioni difficili e anche le imprese che lavorano con il pubblico per andare avanti prendono commesse con margini così risicati finendo per trascurare altri aspetti essenziali. Questo è un fenomeno preoccupante oltre che drammatico, che si combatte anche in questo modo: attraverso regole chiare e certe che evitino il continuo ricorso al massimo ribasso con tutti i rischi del caso che porta con sé. Ci auguriamo – ha concluso il sindacalista della Cisl Milano Metropoli – che quello di Rescaldina sia un modello presto esportabile anche in tutti gli altri Comuni dell’Alto Milanese. E’ senz’altro un buon inizio, visto che questo protocollo in precedenza era stato sottoscritto soltanto dal Comune di Milano”.
Accanto a Oliva e al primo cittadino c’erano Jorge Torre della Cgil Ticino Olona e Stefano Dell’Acqua della Uil Milano Lombardia. Il protocollo nasce dalla volontà condivisa dalle parti di individuare linee guida che pongano come prioritari gli obiettivi della responsabilità sociale, del rispetto della contrattazione, del lavoro regolare e sicuro e della concorrenza leale, ma soprattutto ribadisce e rafforza, nelle commesse di lavori e in quelle di servizi ad alta intensità di lavoro, il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa quale sistema di valore nello scegliere i soggetti che si aggiudicheranno le gare.
Criterio questo che consente di valutare come premiante la qualità complessiva dell'offerta presentata rispetto al massimo ribasso economico così da garantire la più alta qualità e sicurezza nei lavori affidati e nei servizi erogati, attraverso un più ampia tutela del lavoro e dei singoli. Nello specifico il Comune di Rescaldina si impegna a individuare nel criterio dell’offerta economica più vantaggiosa l’elemento discriminante nella scelta dei suoi fornitori e nell’affidamento delle gare.
Tra gli elementi di sicuro interesse dell’accordo il confronto continuo tra appaltatore e organizzazioni sindacali con la possibilità d’inserire premialità per chi garantirà condizioni economiche di miglior favore per i lavoratori tra i contratti del comparto merceologico di riferimento. Altro punto fermo è la continuità, dato che nel caso di cambio di appalto o di eventuali subentri di nuove imprese rispetto a quelle originariamente aggiudicatarie dell’appalto, queste debbano assumersi l’impegno a garantire la cosiddetta clausola sociale e cioè l’assunzione di tutto il personale impiegato nell’esecuzione delle prestazioni dall’appaltatore uscente. Maggiore attenzione anche verso disoccupati e inoccupati. Previsto infatti, tra i criteri di gara definiti dal protocollo, l’inserimento di una clausola che indichi una quota non inferiore al 10% di manodopera da individuare tra le persone con difficile accesso al lavoro o tra il personale disoccupato a seguito di procedure di licenziamento favorendo così il reinserimento lavorativo. Infine viene istituito un Osservatorio composto dai firmatari del protocollo che, oltre a verificare il registro dei fornitori, esecutori e appaltatori comprensivo, controlla l’eventuale elenco di imprese che abbiano segnalazioni di “irregolarita” al fine di favorire la trasparenza e la legalità e sia il luogo per affrontare e dirimere eventuali contenziosi in caso di insorgenza di situazioni di contrasto e problematiche emergenti nello svolgimento dell’appalto.