Presidio al Pirellone di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl Lombardia.
Si è svolto oggi con grande partecipazione il presidio delle lavoratrici e i lavoratori dei Centri per l’impiego e delle Afol lombarde davanti alla sede del Consiglio regionale in occasione dell’approvazione della legge regionale sul Riordino dei CPI.
Durante la manifestazione una delegazione di Cgil, Cisl e Uil ha incontrato i capigruppo del Consiglio regionale a cui è stata ribadita la posizione di contrarietà rispetto alla norma in approvazione. In particolare sono state ribadite le perplessità sulla scelta di trasferire le funzioni e il personale alle Province e alla Città Metropolitana, unica Regione ad assumere tale decisione.
I lavoratori presenti all’incontro hanno riportato le criticità rispetto all’esiguo numero di personale, alle carenze organizzative e all’efficienza in generale dei servizi erogati alla cittadinanza.
“La scelta di delegare alle Province potrebbe portare a ulteriori criticità di gestione vista la situazione delle stesse dopo l’applicazione della Legge Del Rio – affermano Gardella Mavì, Mauro Ongaro, Laura Veronese, di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl Lombardia -. Questa norma non risolve il problema dei lavoratori dei CPI inseriti nel portale e rende problematico se non impossibile il ricorso a nuove assunzioni stante i blocchi previsti dalle normative vigenti”.
I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito che la scelta più logica rimane quella dell’attribuzione del personale alle Regioni, così come previsto dalla normativa nazionale, e il loro eventuale distacco presso le Province e la Città Metropolitana consentendo in questo modo una successiva riflessione più ponderata sul modello organizzativo più funzionale per la Regione Lombardia.
“Le posizione dei capigruppo sono rimaste invariate rispetto a quelle già espresse nella Commissione Ccnsiliare – aggiungono i tre segretari Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl Lombardia - per cui restiamo in attesa dell’esito della votazione finale del Consiglio regionale che prevede l’esame di parecchi emendamenti, rispetto al PdL, presentati dalle opposizioni”.
Alla conclusione del presidio i lavoratori hanno votato all’unanimità la proclamazione dello stato di agitazione dando mandato alle segreterie regionali di programmare le eventuali iniziative a supporto della vertenza unitaria anche di tipo giudiziale.