REGIONE LOMBARDIA
Taglio al superticket dal primo luglio

ll valore della misura introdotta con la delibera regionale sul superticket è di 21 milioni di euro. La Commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia mercoledì ha espresso all'unanimità parere favorevole.

La Commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia ha espresso all'unanimità parere favorevole alla delibera regionale che prevede un taglio progressivo del superticket , che secondo le stime della direzione generale Welfare toccherà "il 20% delle ricette", cioè quelle con valore di prestazioni superiore ai 51 euro . Il parere favorevole alla delibera regionale è stato accompagnato da una raccomandazione con cui si invita la Giunta lombarda a considerare, in caso di ulteriori tagli al superticket, la strada della modulazione in base al reddito sulla scorta del modello adottato per esempio dal Veneto. Una raccomandazione voluta dal Pd, che aveva originariamente chiesto di poter votare il parere alla prossima seduta di Commissione per poter esplorare la possibilità di rendere più efficace la misura, migliorandone la distribuzione sui cittadini e accertandosi di avere un impatto sulle fasce che maggiormente oggi tendono a rinunciare a curarsi per motivi economici. Questo - ha ricordato il consigliere regionale Carlo Borghetti - in linea con quanto indicato dalla legge 23 del 2015 (la riforma sanitaria), e da un successivo ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale nella precedente legislatura.

Alla fine, però, si è deciso di dar corso alla votazione già in questa seduta. Il valore della misura introdotta con la delibera regionale sul superticket, come spiegato da Luca Merlino della Dg regionale Welfare, è di 21 milioni di euro. Di questi, 14 mln arrivano dal Fondo nazionale di 60 milioni messo a disposizione nella Finanziaria 2018 dal Governo Gentiloni per le Regioni che avessero varato misure volte ad alleggerire l'impatto del superticket; i restanti 7 mln sono quelli aggiuntivi stanziati da Palazzo Lombardia. A fronte di un superticket che nella regione vale in totale intorno ai 120 milioni di euro (dato 2017). La compartecipazione alla spesa per le prestazioni diagnostiche e ambulatoriali nel 2017 è stata di 452 milioni, più 268,6 milioni di ticket dei farmaci. Questa misura di compartecipazione è stata introdotta con la Finanziaria del 2011 (governo Monti) e prevedeva per i cittadini un importo aggiuntivo di 10 euro da pagare su ogni ricetta per prestazioni di diagnostica e specialistica.

Alcune Regioni hanno deciso di rimodularlo seguendo diverse vie. La Lombardia lo ha fatto sempre nel 2011 con l'allora governatore Roberto Formigoni, ideando un sistema in cui la quota da pagare va da 0 a 30 euro in base al valore crescente delle prestazioni. Quindi per le ricette fino a 5 euro nessun aggravio di spesa, mentre l'aumento del ticket è graduale per le altre prestazioni fino a un massimo di 30 euro in più per gli esami a più alto costo. Un ulteriore intervento è stato quello della Giunta Maroni, che a fine 2015 ha puntato ad abolirlo per i cittadini dai 15 ai 64 anni con reddito familiare sotto i 18 mila euro lordi complessivi. Sempre la giunta Maroni aveva già introdotto questo taglio dal 1 febbraio 2017 ma aveva dovuto tornare indietro dopo un solo mese per la bocciatura del governo (illegittimo sulla base dell’articolo 117 della Costituzione). Il provvedimento viene poi annunciato nuovamente per il 1 marzo 2018 dopo un emendamento alla legge di Bilancio nazionale che fornisce un uno stanziamento ad hoc su taglio superticket di 60 milioni per tutta Italia  ma per ritardi burocratici e le imminenti elezioni lombarde tutto si blocca. Di qui il taglio del Ticket a decorrere dal 1 luglio 2018 . Tutti hanno votato a favore in Commissione sanita anche se il pd avrebbe preferito una rimodulazione in base al reddito e non al costo dell’esame. Con la nuova misura su cui si è espressa oggi la Commissione Sanità, si avrà un abbassamento del tetto massimo del superticket da 30 a 15 euro, che interesserà le ricette con prestazioni di valore superiore ai 100 euro; e una riduzione progressiva - con un risparmio da 10,50 euro a 0,30 - per le ricette con prestazioni di valore da 100 a 51 euro.

Il costo massimo del ticket sarà quindi 36 (ticket nazionale) + 15 (ticket regionale) = 51 euro e non più 66 euro (36+30) come finora sostenuto per chi richiedeva ad esempio prestazioni come Tac del torace o Risonanza magnetica della colonna vertebrale. Sempre 51 euro (36+15) si pagherà anche per la colonscopia oggi effettuata al costo di 36 euro di ticket nazionale e 22,8 di ticket regionale (58,8 euro). Così facendo nel complesso – dichiara la regione Lombardia - il superticket mediamente pagato per ricetta sarà su base regionale di 7,8 euro invece dei 10 applicati a livello nazionale".

ESENZIONI AGGIUNTIVE IN LOMBARDIA – “I 20 milioni stanziati per il dimezzamento del ticket regionale- ha proseguito sempre Gallera- si aggiungono ai 70 che Regione Lombardia già sostiene per le esenzioni aggiuntive rispetto a quelle nazionali. Queste riguardano: gli utenti con l'età fino a 14 anni (42 milioni); gli adulti in condizione di particolare fragilità, disoccupati e cassintegrati (22 milioni); dal 2015 i cittadini con reddito familiare fiscale annuale non superiore a 18.000 euro, e loro familiari a carico (6 milioni), un'esenzione concessa a circa 150.000 soggetti beneficiari".

IL 54% ASSISTITI ESENT E - "Voglio ricordare - ha sottolineato il titolare regionale della Sanità - che dei 7.660.615 assistiti lombardi che usufruiscono di prestazioni ambulatoriali il 54%, 4.098.000, non pagano già oggi il ticket. Questi soggetti beneficiano del 70% delle prescrizioni di specialistica erogate (27 milioni) e del 74% del valore economico delle prestazioni erogate". Non più fino a 30 euro ma al massimo fino a 15. Viena abbassato uno dei balzelli più odiosi paganti dagli assistiti.

25/05/2018
Fabrizio Valenti - fabrizio.valenti@tin.it
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