Il referente del sindacato per legnanese e magentino commenta il tragico incidente di oggi a Parabiago, costato la vita a un lavoratore: “Continua a morire l’Italia che fatica”.
“Nel 2018 non si può ancora morire mentre si è al lavoro o ci si sta recando. Purtroppo, quest’annata è iniziata davvero male e il tragico fatto accorso oggi ad un operaio a Parabiago non fa che confermare la necessità di riportare all’interno del confronto politico e istituzionale i temi della prevenzione e della sicurezza sui luoghi di lavoro”.
E’ quanto afferma Beppe Oliva, responsabile Welfare della segreteria Cisl Milano Metropoli e referente per i territori di Legnano e Magenta.
“Innanzi tutto, come sindacato esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai famigliari dell’operaio morto questa mattina a Parabiago. Non sappiamo se si sia trattato di una tragica fatalità o altro. In attesa che le indagini facciano il loro corso per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto, non possiamo, però, che ribadire l’esigenza di alzare nuovamente la guardia. La tragedia della Lamina di Milano con la scomparsa di quattro lavoratori, il caso dei sei operai intossicati la scorsa settimana alla Axomatic di Settimo Milanese, senza dimenticare la sciagura ferroviaria di Pioltello, dove a perdere la vita sono state tre donne alzatesi all’alba per andare al lavoro. A morire insomma – conclude amaramente Oliva – è l’Italia che fatica. Tutto ciò non è più tollerabile specie in un Paese sviluppato e moderno come legittimamente pretende di essere il nostro. Siamo ormai in piena campagna elettorale, credo che accanto ai soliti proclami che sentiamo da una parte e dall’altra, si avverta forte il bisogno di rimettere al centro dell’agenda politica quella che resta comunque una vera e propria emergenza”.