Previdenza, salari, fisco, lotta al caporalato: sono le parole chiave dell’agenda delle riforme di cui il settore agro-alimentare aspetta da tempo.
“ Previdenza, salari, fisco, contratti, mercato del lavoro e lotta al caporalato. Sono questi i temi della raccolta firme che stiamo facendo nei luoghi di lavoro e nelle piazze di tutta Italia. Un’agenda di riforme di cui il settore agro-alimentare ha urgente bisogno, la condizione per essere parte protagonista della ripresa economica del Paese”. Luigi Sbarra è il segretario generale della Fai, la federazione della Cisl che rappresenta i lavoratori agricoli e del settore agro-alimentare. “Per promuovere la nostra iniziativa –prosegue - il 28 ottobre abbiamo organizzato sit-in di fronte alle prefetture di tutta Italia incontrando tante lavoratici e lavoratori, tante famiglie, tanti simpatizzanti ai quali abbiamo spiegato che i lavori che rappresentiamo non sono come altri. Sono spesso faticosi, logoranti, pesanti, presentano indici alti in termini di infortunistica e malattie professionali. Hanno, insomma, specificità che vanno concretamente riconosciute”.
Alla luce del documento sulle pensioni risultante dal negoziato con il Governo ha senso continuare con questa mobilitazione della lavoratrici e dei lavoratori della Fai - Cisl ?
Il documento di sintesi sulla previdenza, contiene innovazioni importanti anche e soprattutto nei nostri settori. Portiamo a casa il riconoscimento di quattro categorie “gravose”, due di queste, operai agricoli e imbarcati pesca, riguardano i nostri comparti. Non possiamo che essere felici di questo risultato e molto orgogliosi del paziente e determinato lavoro condotto dalla Cisl di Annamaria Furlan. È stato giusto capitalizzare subito queste innovazioni, e per questo non rinunciamo certo a contrattare nuovi miglioramenti. C’è ora un percorso da completare che riguarda gli altri punti qualificanti della nostra piattaforma.
Quali sono questi punti?
Dopo lo stop dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile e l’impegno ad allargare l’Ape sociale ai nuovi lavori gravosi, rivendichiamo l’innalzamento delle retribuzioni indicate dall’Inps nei Contratti agricoli di prestazione occasionale: le tabelle di oggi riportano retribuzioni inferiori del 50% rispetto agli altri settori, qualcosa che riteniamo inaccettabile. Ci battiamo anche per una rimodulazione del carico fiscale a favore dei redditi fino a 40 mila euro, così da rendere più pesanti le buste paga e rilanciare i consumi. Va poi rafforzato e reso universale un sistema di ammortizzatori sociali che continua ad escludere tanti lavoratori dei nostri settori , aperto un confronto sul tema del lavoro usurante nel sistema agroalimentare .
C’è altro?
Sul versante della lotta allo sfruttamento, pretendiamo la piena attuazione della Legge 199 contro il caporalato, con l'introduzione di meccanismi incentivanti per le aziende che aderiscono alla rete di qualità e l'attivazione sui territori di una cabina di regia ben collegata con la bilateralità di settore. Infine, per i comparti ambientali, va realizzato un piano per il contrasto al dissesto idrogeologico e individuata una controparte pubblica che riavvii i negoziati per il rinnovo del contratto nazionale forestali, scaduto da cinque anni.
La Fai Cisl ha ritrovato entusiasmo e capacità propositiva: quali sono le linee guida ?
Stiamo facendo un bel lavoro di squadra a tutti i livelli, dai territori al nazionale. La Fai è oggi una comunità compatta, coesa, consapevole della propria autorevolezza e forte della propria competenza. Le linee sono quelle indicate dai nostri congressi, quelle di un’organizzazione che vede nel territorio il proprio fulcro e le proprie radici. Sotto questo profilo, per ragioni che attengono alla specialità dei nostri settori, noi siamo “quintessenza Cisl”: autonomia, prossimità, contrattazione e pragmatismo. Un mix di cui andare fieri.
La Fai Cisl di Milano Metropoli ha dovuto creare una squadra nuova con alla testa Alessandro Marc hesetti .
Alessandro, insieme alla sua segreteria, sta facendo un gran bel lavoro, in un territorio complesso e composito come quello di Milano dove le sfide sono tante. Dall’allargamento delle tutele di tanti lavoratori, assicurando buoni rinnovi contrattuali a strumenti sempre più efficaci di welfare contrattuale, dentro e fuori i luoghi di lavoro.