MANIFESTAZIONE
Agroalimentare: sabato i lavoratori lombardi in piazza a Bergamo 

Albanese (Fai Cisl): “Chiediamo un più incisivo contrasto contro il fenomeno del caporalato e il rilancio della filiera che occupa circa 150mila persone”.

Contro il caporalato; per un sistema pensionistico più equo e il riconoscimento dello status di lavoro usurante ai braccianti agricoli, ai lavoratori forestali, della bonifica, della pesca e dell’agroalimentare; per progetti di rilancio della filiera agroalimentare; contro il dissesto idrogeologico. I lavoratori del settore agricolo e dell’industria alimentare lombardi si preparano a scendere in piazza sabato 28 ottobre a Bergamo per la manifestazione organizzata dalla Fai Cisl Lombardia nell'ambito della giornata di mobilitazione nazionale per chiedere maggiori tutele e attenzione ai bisogni delle donne e degli uomini che lavorano lungo tutta la filiera Agro-Alimentare-Ambientale. Sono circa 150mila i lavoratori del settore in Lombardia.

“Il mese di ottobre ha visto Bergamo ospitare il G7 dell’Agricoltura - ricorda Massimiliano Albanese, segretario generale della Fai Cisl Lombardia - dove si sono affrontati diversi temi dalla sicurezza alimentare alla gestione dei rischi in agricoltura; dalla necessità di produrre di più con meno e, allo stesso tempo, sprecare meno cibo; fino a confrontarsi sull’importanza della lotta ai cambiamenti climatici, in molti casi responsabili di fenomeni migratori difficilmente controllabili”. “Accanto a queste importanti “tematiche globali” - aggiunge - pensiamo che l’Italia e le sue istituzioni debbano, allo stesso modo, dare priorità e risposte concrete ai tanti problemi del mondo del lavoro agricolo, della filiera agro-alimentare  e del sistema di welfare pubblico”.

La manifestazione a Bergamo si concentrerà tra le 9.30 e le 12.30 davanti alla Prefettura, dove verrà distribuito materiale informativo della campagna di raccolta firme a sostegno della piattaforma sindacale promossa dalla Fai Cisl nazionale, che punta a ottenere risposte concrete per i lavoratori del settore Agro-Alimentare-Ambientale.

“Chiediamo nuove e più sostenibili regole pensionistiche - dice ancora Albanese - attraverso il riconoscimento dello status di lavoro usurante ai braccianti agricoli, ai lavoratori forestali, della bonifica, della pesca e dell’agroalimentare. Riteniamo che serva un patto generazionale che favorisca l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, e allo stesso tempo dia garanzie per una pensione adeguata a chi esce dal mercato del lavoro; chiediamo il rilancio della produttività e meno tasse sul lavoro per realizzare vera coesione sociale e favorire l’aumento dei consumi; rivendichiamo ammortizzatori sociali rafforzati e davvero universali; chiediamo un più incisivo contrasto contro il fenomeno del caporalato e l’approvazione di un piano nazionale straordinario contro il dissesto idrogeologico”.

25/10/2017
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