Il servizio "Book in bike" durante la Fiera dell’editoria. Alla base di tutto il movimento studenti-bici-carta stampata in giro per Milano c’è un libro, quello di Benedetta Cosmi «È il futuro, bellezza»,
Si muovono in bicicletta, qualche romanzo nello zaino, la strada da seguire segnata su Google maps. Sono corrieri della cultura gli studenti coinvolti nel progetto di alternanza scuola-lavoro «Book in bike» (libri in bici, ma in inglese suona meglio). Cosa fanno? Anche raccontarlo fa parte del loro tirocinio, inserito nel programma di «Fuori Tempo di libri». «Siamo ragazzi di terza e di quarta del liceo scientifico “Cardano” — spiega Martina Arosio, la secchiona in classe e la più ciarliera del gruppetto con base a Brera —. Leggiamo ad alta voce alcuni testi e quando arrivano richieste, portiamo i libri a casa delle persone». Nelle quattro biblioteche rionali che aderiscono al progetto — Sormani, Vigentina, Sempione e Valvassori Peroni — questi pony express letterari sono pronti a inforcare la due ruote e correre a consegnare qualsiasi titolo a chiunque. Unico requisito, essere iscritti al sistema di prestito milanese.
Martina, appassionata di gialli e romanzi d’avventura, spiega poi che «con Kristina e Stefano (i compagni di avventura, ndr ) abbiamo fatto servizio in Città Studi. Lì abbiamo coinvolto i negozianti». Con le bici del BikeMi, partner dell’iniziativa, «si possono raggiungere tante persone, chi è malato o fa fatica a muoversi, gli anziani o chi non riesce a venire in biblioteca negli orari di apertura». Per Stefano, accanto a lei, «si potrebbe pensare di fare questo tipo di servizio tutto l’anno, non solo per “Tempo di libri”, però servono più risorse e pubblicità».
Tra i ciclisti c’è Gabriele De Nicolo. Dalla biblioteca in parco Sempione ha preso tre testi per bambini e li ha recapitati in via Tavazzano, al Portello. «Sono stati ordinati dal papà per i figli — spiega il 17enne —. Probabilmente non aveva tempo di passarli a prendere per via del lavoro». Finora ha raccolto soprattutto domande da parte di over 65, «a volte un po’ scettici» e ha speso tempo nel pubblicizzare l’evento tramite i social network. «Mi piace tenermi al passo con la cultura — commenta —. Di solito leggo testi scientifici, soprattutto di fisica. In questi giorni invece mi sono passati tra le mani tanti romanzi».
Alla base di tutto il movimento studenti-bici-carta stampata in giro per Milano c’è, naturalmente, un libro. Benedetta Cosmi, l’autrice di «È il futuro, bellezza», dalle pagine pubblicate ha poi tratto una web series dedicata ai millennial e chiamata «Quelli che il 2000». In una puntata si raccontava di una start up per portare volumi a domicilio grazie a giovani ciclo-bibliotecari. «Mi è sembrato naturale applicarla nella realtà — spiega l’autrice — così ho coinvolto una cinquantina di studenti milanesi. Una quindicina di iscritti all’istituto di grafica «Caterina da Siena» ha disegnato le locandine. Altri 36 dello scientifico «Cardano» invece sono stati reclutati, tramite la collaborazione della Cisl, per le consegne di testi sul territorio come integrazione nel loro percorso di alternanza scuola-lavoro.
«Non sono solo fattorini — continua Cosmi, che coordina il progetto —. I ragazzi devono cercare informazioni sui libri che trasportano, saper fare una piccola recensione al lettore. Così si arricchiscono». Diverso, insomma, dai ciclisti che recapitano a domicilio il cibo per pochi euro. «Qui c’è uno scambio reciproco e possono “assaggiare” quello che trasportano». Altro obiettivo, svecchiare il volto delle biblioteche e renderle luoghi vivi. Magari, perché no, trasformando in futuro l’esperimento di «Book in bike» in un lavoro part time per studenti-lavoratori.
Sara Bettoni (www.corriere.it)