L'azienda di San Giuliano Milanese vuole portare la produzione in India. I sindacati: "Perseveranza irresponsabile".
Nessun passo indietro dalla dirigenza Kennametal, gruppo attivo nella progettazione, distribuzione e fornitura di utensili e servizi per il taglio dei metalli, sulla procedura di licenziamento collettivo per lo stabilimento di San Giuliano Milanese. Il tavolo di Assolombarda, convocato la scorsa settimana, si è concluso con una fumata nera. A far sentire la propria voce davanti all’entrata della sede milanese di Confindustria c’erano però i lavoratori in sciopero, convocato dopo l’annuncio, la scorsa settimana, di 44 esuberi per il comparto produttivo.
“La dirigenza sta attuando una perseveranza irresponsabile- è il commento dei sindacati - con un muro contro muro per attuare, di fatto, il trasferimento della produzione all’estero, in India. Non possiamo accettare una simile prospettiva per i lavoratori Kennametal e le loro famiglie. È incomprensibile come si scelga di delocalizzare, esprimendo la volontà, a partire dal mese di luglio, di interrompere la lavorazione delle commesse in Italia”.
"Per quanto ci riguarda - osserva Antonio Iavarone, operatore della Fim Cisl milanese -, insieme alle altre sigle sindacali, chiediamo con forza che arrivino nuove commesse allo stabilimento di San Giuliano e che si ricorra agli ammortizzatori sociali straordinari, per tutelare i posti di lavoro. Una proposta, quest’ultima, pienamente fattibile, ma che è stata rigettata dalla dirigenza. Il nostro obiettivo è percorrere tutte le strade per tutelare i livelli occupazionali".
I sindacati hanno anche incontrato il sindaco di San Giuliano, Marco Segala, che si è impegnato ad intervenire sulla Regione e sul ministero dello Sviluppo economico e a coinvolgere nella vicenda i primi cittadini dei Comuni vicini.