Una iniziativa della Cisl milanese per fare incontrare la domanda e l’offerta di lavoro per colf e badanti. L'articolo sul sito della Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi occhisulsociale.it.
Un servizio per le famiglie, le lavoratrici e i lavoratori. E’ quello che offre lo Sportello Assistenti Famigliari, da poco inaugurato dalla Cisl Milano Metropoli. L’iniziativa è un tassello che si aggiunge alle attività già svolte dallo Sportello Lavoro ed è rivolta al mondo del lavoro domestico e di sostegno alla persona. L’obiettivo è fare incontrare le aspettative di chi cerca un impiego in questo ambito e le esigenze di chi ha bisogno di una figura professionalmente qualificata che sappia accudire un congiunto (anziani prevalentemente, ma non solo) o inserirsi in un ambiente “sensibile” com’è quello famigliare.
“Il lavoro domestico e di sostegno in famiglia - spiega Carlo Gerla, segretario della Cisl milanese con delega al mercato del lavoro – è molto delicato, perché intercetta situazioni particolari, a volte di sofferenza, o comunque di intimità. E’ un ruolo che richiede preparazione e affidabilità. Le famiglie devono essere certe di potersi fidare della persona che entrerà nelle loro case. Oltretutto, questo è anche un mondo in cui spesso i rapporti di lavoro non sono regolarizzati. La nostra iniziativa mira a creare le condizioni perché le esigenze delle due parti, lavoratori e datori di lavoro, siano entrambe soddisfatte”.
In concreto, lo Sportello avrà la duplice funzione di raccogliere ed esaminare le richieste di queste figure sul mercato e selezionare i soggetti interessati e in possesso delle caratteristiche necessarie a coprirle, favorendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Sia le famiglie che le lavoratrici e i lavoratori dovranno rivolgersi direttamente allo Sportello, ubicato in via Tadino 18, proprio davanti alla sede della Cisl (tel. 02-36593607). Qui troveranno degli operatori a propria disposizione, che prenderanno nota delle esigenze dei datori di lavoro e inseriranno gli aspiranti assistenti famigliari (colf, badanti…) in un percorso di profilazione e qualificazione (colloquio, analisi delle competenze, redazione del curriculum, corso di formazione). L’incrocio delle informazioni dirà se è possibile fare incontrare le parti.
“Il valore aggiunto della nostra proposta – osserva ancora Gerla – sta proprio in una sorta di certificazione che forniamo, nello stesso tempo, ai candidati e ai datori di lavoro. E’ una forma di tutela per entrambi. Le lavoratrici e i lavoratori sanno che verranno inseriti in un contesto adeguato alle proprie competenze e nell’ambito di un rapporto di lavoro regolare; i datori di lavoro sono sicuri che chi entrerà nelle loro abitazioni ha tutti i requisiti, professionali e personali, per farlo. Non dimentichiamo che la domanda di questi servizi è in aumento: una recentissima indagine ha evidenziato che il numero complessivo di colf e badanti è cresciuto del 42% dal 2007 e che le famiglie spendono circa 7 miliardi di euro all’anno”.
In Italia l’Inps registra quasi 900mila assistenti famigliari (il 58% sono colf; il 42% badanti, destinate a crescere con l’invecchiamento della popolazione). A questo numero va poi aggiunta la numerosa platea di chi lavora in “nero”. Un altro dato interessante riguarda la provenienza: se la stragrande maggioranza rimane straniera, il numero delle lavoratrici italiane è in forte crescita (siamo passati dal 9,1% del 2008 al 19,1% del 2015). Un segno della crisi in atto.
La gestione delle attività dello Sportello Assistenti Famigliari è affidata al Cesil (l’associazione della Cisl che si occupa di lavoro a 360 gradi, compreso l’incontro fra domanda e offerta), che opera in sinergia con le realtà del sindacato più vicine a questo particolare contesto lavorativo: lo Sportello Lavoro, il Sicil (Servizi integrati: fisco, previdenza…), l’Anolf (la struttura che segue gli immigrati), le federazioni di categoria Fisascat (lavoratori dei servizi) e Fnp (pensionati). Lo Sportello osserva i seguenti orari: lunedì, giovedì, venerdì dalle 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 17; mercoledì dalle 9.30 alle 12.
L'articolo sul sito della Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi www.occhisulsociale.it