Mansolillo, Fim Cisl Milano: "L'azienda si oppone a soluzioni condivise. Diritti e dignità per i lavoratori".
IBM continua la sua lunga scia di licenziamenti e a pagarne le conseguenze sono sempre i più deboli, i lavoratori e le loro famiglie.
“Questa volta diciamo basta – afferma Giuseppe Mansolillo della Fim Cisl Milano Metropoli -, soprattutto perché IBM sceglie i momenti e le occasioni per fare sempre più male alle famiglie dei lavoratori italiani, come sta avvenendo in questi giorni, alla vigilia del Natale. IBM utilizza la legge italiana in modo distorto, prima approfittandone finanziariamente e poi sbeffeggiandola ricorrendo sempre di più a illegittimi licenziamenti senza alcun rispetto degli accordi sottoscritti”.
Alcuni dati su come IBM sta portando avanti la sua politica di distruzione del lavoro in Italia:
190 trasferimenti a Modis a fine 2015
Procedura di licenziamenti in primavera 2016 per 290 lavoratori
Cessione, di 75 lavoratori IWS ad HCL
156 licenziamenti in Sistemi Informativi
110 incentivi “spontanei” alla uscita
Svariati licenziamenti individuali in tutte le sedi
“IBM di fatto impedisce alle parti sociali di trovare soluzioni condivise (come il ricollocamento o soluzioni conservative) - continua Mansolillo - e probabilmente, favoriti dall'assenza e indifferenza del governo distratti da altri problemi, i responsabili di IBM continuano a perpetrare nei confronti dei suoi lavoratori continui soprusi”.
La posizione della FIM è chiara e netta, senza equivoci e non sarà complice di licenziamenti da parte di qualsiasi multinazionale né tanto meno da una società, priva di qualsiasi scrupolo, come IBM.Per IBM deve essere chiaro, se vuole continuare ad operare con le sue attività in questo paese, che in Italia valgono regole altrettanto chiare come DIRITTO e DIGNITA’ per i lavoratori.
Chiediamo al Governo Italiano di farsi portatore di GIUSTIZIA per i suoi cittadini, per i suoi lavoratori e le loro famiglie e di evitare l’ennesimo sopruso di una multinazionale che chiede tutto e non da nulla in cambio.